Le dipendenze da sostanze stupefacenti e alcol impongono all’Italia un onere economico annuo di 8,3 miliardi di euro, di cui 7 miliardi sono correlati alle droghe e 1,3 miliardi all’alcol. Questi costi non includono gli impatti indiretti, le spese mediche per patologie associate all’abuso di alcol, né il valore del mercato delle sostanze stupefacenti stimato a circa 15,5 miliardi di euro. Complessivamente, ciò rappresenta un impatto economico di 22,5 miliardi di euro, equivalente all’1% del Pil italiano.
Questi dati emergono dal primo Rapporto sull’impatto socio-sanitario ed economico delle dipendenze in Italia, condotto dall’Osservatorio sull’impatto socio-economico delle dipendenze (Oised) del Crea Sanità. Sorprendentemente, per ogni euro speso nella presa in carico sociosanitaria delle persone dipendenti, si risparmiano 4 euro in spese complessive.
La spesa per assistenza sanitaria raggiunge quasi 2,3 miliardi di euro, con oltre 1,5 miliardi destinati ai Servizi per le dipendenze (Ser.D). Questa spesa varia notevolmente tra le regioni italiane, con un divario di spesa pro capite di 10 volte tra la regione con la spesa più alta e quella con la spesa più bassa. Il rapporto rivela che un tossicodipendente ha un costo diretto per la società circa tre volte superiore a quello di un individuo con una dipendenza da alcol. Questo divario aumenta a oltre cinque volte quando rapportato alla popolazione.
Le azioni volte a mitigare gli impatti delle dipendenze rappresentano un investimento. Ogni euro investito nella presa in carico sociosanitaria, ad esempio attraverso farmaci o visite mediche, genera un risparmio stimato di almeno 4 euro. La riduzione del ricorso alla detenzione in favore di alternative, come programmi di riabilitazione, potrebbe portare a risparmi significativi.
In Italia, ci sono più di 250.000 persone in trattamento presso i servizi per le dipendenze, con la maggioranza che lotta contro la dipendenza da droghe. Questo problema colpisce principalmente uomini, italiani e giovani adulti. La dipendenza da alcol, invece, riguarda principalmente uomini di età compresa tra 30 e 59 anni.
Il rapporto fornisce anche dati sulla disponibilità di servizi di assistenza alle dipendenze in Italia, evidenziando notevoli disparità regionali. Nel periodo 2015-2022, il numero di servizi per le dipendenze in rapporto alla popolazione è diminuito del 11,2%, con una significativa contrazione nel Nord e un aumento in alcune regioni del Sud.
Inoltre, il rapporto mette in luce il ricorso frequente al pronto soccorso da parte di coloro che affrontano problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti o alcol, con un aumento significativo degli accessi nel 2022.
Oised raccomanda una serie di misure, tra cui l’adeguamento degli standard organizzativi, percorsi di presa in carico integrati tra i diversi servizi, attenzione alle fasce di età giovanili e maggiore enfasi sull’aderenza al trattamento, incluso l’approccio psicosociale. Queste azioni non solo migliorerebbero la qualità della vita dei pazienti, ma porterebbero anche a significativi risparmi economici e sociali per l’Italia.