Povertà infantile: 20 milioni di bambini a rischio in Europa
La situazione ha suscitato preoccupazione tra i sindacati europei, specialmente alla luce delle prospettive di una revisione più restrittiva del patto di stabilità.

L’Europa sta affrontando una crescente crisi di povertà infantile, con un numero significativo di bambini e minori a rischio di povertà o esclusione sociale. Secondo le recenti rilevazioni di Eurostat nel 2022, il 24,7% dei bambini nell’Unione Europea, pari a quasi 20 milioni di giovani, si trova in questa difficile situazione. Questo dato rappresenta un aumento dello 0,3% rispetto al 2021, evidenziando un trend preoccupante.
A livello nazionale, alcune nazioni europee mostrano valori particolarmente allarmanti. Romania (41,5%), Bulgaria (33,9%) e Spagna (32,2%) sono le nazioni con la percentuale più elevata di bambini a rischio di povertà o esclusione sociale. L’Italia segue al quarto posto con circa il 28% della sua popolazione infantile, equivalente a circa 2,6 milioni di minori, in una situazione precaria. Al contrario, Slovenia (10,3%), Repubblica Ceca (13,4%) e Danimarca (13,8%) registrano le percentuali più basse, ma il problema è comunque diffuso in tutta Europa.
La situazione ha suscitato preoccupazione tra i sindacati europei, specialmente alla luce delle prospettive di una revisione più restrittiva del patto di stabilità e crescita prevista per il 2024. Questa revisione potrebbe portare alla reimposizione di misure di austerità in 14 Stati membri, il che, secondo i sindacati, aggraverebbe ulteriormente la povertà infantile in Europa.
Esther Lynch, il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, ha commentato: “Questi dati dovrebbero essere un campanello d’allarme per i leader dell’Unione Europea. Milioni di famiglie stanno già lottando per sopravvivere e non possono sopportare ulteriori tagli”. La situazione richiede un’azione immediata da parte delle autorità europee per affrontare la crescente povertà infantile e garantire un futuro migliore per i bambini dell’UE.


