Il Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato alla biochimica ungherese Katalin Karikó e all’immunologo americano Drew Weissman. Questi due scienziati hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo dei primi vaccini contro la pandemia di Covid-19, già nel 2020. La loro scoperta ha rivoluzionato la comprensione di come l’RNA messaggero interagisce con il sistema immunitario, aprendo la strada a una nuova era nella medicina.
Katalin Karikó, nata nel 1955 a Szolnok, Ungheria, ha dedicato la sua carriera alla ricerca scientifica. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1982 presso l’Università di Szeged e ha continuato i suoi studi negli Stati Uniti, contribuendo alla Temple University di Filadelfia e all’Università di Scienze della salute di Bethesda. Nel 1989 è diventata professoressa assistente presso l’Università della Pennsylvania, dove ha svolto un ruolo chiave prima di diventare vicepresidente e poi vicepresidente senior dell’azienda tedesca BioNTech Rna Pharmaceuticals. Dal 2021 è professoressa all’Università di Szeged e professoressa a contratto presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.
Drew Weissman, nato nel 1959 a Lexington, Massachusetts, ha conseguito la sua laurea in Medicina e il dottorato di ricerca presso l’Università di Boston nel 1987. Ha proseguito la sua formazione clinica presso il Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School e ha condotto attività di ricerca post-dottorato presso i National Institutes of Health (NIH). Nel 1997, ha fondato il suo gruppo di ricerca presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ed è diventato Roberts Family Professor in Vaccine Research e direttore del Penn Institute for Rna Innovations.
La loro collaborazione ha avuto inizio alla fine degli anni ’90 quando, casualmente, si sono incontrati mentre fotocopiavano documenti di ricerca. Nel 2005, hanno pubblicato una scoperta fondamentale: l’RNA messaggero può essere alterato ed efficacemente rilasciato nel corpo per attivare il sistema immunitario. Questo lavoro ha aperto la strada per la creazione dei vaccini mRNA che ora utilizziamo per proteggerci dal Covid-19.
Pfizer/BioNTech e Moderna hanno entrambe sfruttato la tecnologia sviluppata da Karikó e Weissman per costruire i loro vaccini, dimostrando così il potenziale di questa innovazione. Oltre a combattere la pandemia, questa tecnologia sta ora venendo testata per altre malattie e condizioni, aprendo nuove opportunità terapeutiche.
Il premio Nobel per la Medicina conferito a Katalin Karikó e Drew Weissman è un riconoscimento ben meritato per la loro visione, la perseveranza e l’impatto straordinario sulla salute umana che hanno reso possibile. Questo premio sottolinea l’importanza della ricerca scientifica e dell’innovazione nella lotta contro le malattie e offre speranza per un futuro in cui nuove terapie basate sull’RNA messaggero potranno rivoluzionare la medicina.