La Luna è costellata di crateri causati dall’impatto di corpi rocciosi, grazie all’assenza di atmosfera che permette loro di raggiungere la superficie incontaminati. Tra questi crateri, vi sono le Permanently Shadowed Regions (PSRs), situati principalmente ai poli lunari, dove la luce solare quasi non arriva mai, creando temperature estremamente basse.
Le PSRs hanno attratto l’attenzione degli scienziati poiché la loro ombra sembrava essere un luogo ideale per trovare ghiaccio d’acqua, un elemento cruciale per futuri insediamenti umani sulla Luna. Tuttavia, una nuova ricerca pubblicata su Science Advances a settembre 2023 suggerisce che le precedenti stime sulla quantità di ghiaccio potrebbero essere errate.
Gli scienziati Norbert Schorghofer e Raluca Rufu hanno condotto uno studio sull’età delle PSRs, scoprendo che queste regioni sono più giovani rispetto alle fasi in cui si pensava si fosse formato il ghiaccio. Questo significa che il ghiaccio trovato nelle PSRs potrebbe non essere antico quanto precedentemente ipotizzato.
L’età delle PSRs è strettamente legata all’asse di rotazione lunare. In passato, quando l’asse di rotazione della Luna era inclinato in modo diverso, le PSRs non esistevano, poiché erano esposte alla luce solare. Solo successivamente, a causa dell’evoluzione dell’asse di rotazione lunare, si sono formate le zone d’ombra permanenti.
La Luna è nata circa 4,5 miliardi di anni fa a seguito di un impatto con la Terra, e inizialmente aveva un’inclinazione molto diversa. Col tempo, l’asse di rotazione lunare si è stabilizzato, portando all’attuale inclinazione di 5,1 gradi. Questo studio ha permesso a Schorghofer di stimare un’età media delle PSRs di circa 1,8 miliardi di anni.
L’importante conseguenza di questa scoperta è che il ghiaccio trovato nelle PSRs non può essere stato formato nelle fasi iniziali della Luna, quando c’era più acqua in superficie a causa dell’attività geologica e degli impatti di meteoriti. Ciò suggerisce che la quantità di ghiaccio nelle PSRs potrebbe essere inferiore alle aspettative.
Questo studio solleva ulteriori domande sulla nostra comprensione della Luna e sottolinea l’importanza delle missioni robotiche per esplorare e comprendere meglio il nostro satellite prima dell’arrivo degli astronauti.