Secondo quanto riporta Gizmodo, il verme polmonare dei ratti (Angiostrongylus cantonensis), un parassita mangia-cervello, è stato individuato nei roditori di vari stati sudorientali statunitensi, sollevando preoccupazioni sulla sua trasmissione agli animali domestici e all’uomo. La minaccia non si limita ai roditori, infatti anche cani, gatti e anche esseri umani, possono essere vittime di questo parassita. Le infezioni umane, sebbene rare, possono portare a condizioni gravi come la meningite eosinofila.
La trasmissione
Un verme infetta i polmoni di un ratto. Il ratto tossisce, catturando le uova deposte dai vermi infettivi nella sua gola. Poi deglutisce e le uova entrano nell’apparato digerente del ratto. Quando le uova vengono espulse, le feci vengono ingerite da lumache o limacce e le uova si schiudono, infettando un nuovo ospite.
Dalla Louisiana alla Georgia: la diffusione negli Stati Uniti
Segni della presenza del verme polmonare dei ratti emergono in vari stati, evidenziando la sua diffusione geografica. Il rischio di infezioni zoonotiche si estende a diverse specie, compresi pesci, rane e crostacei. La trasmissione avviene attraverso le feci dei roditori infetti, con un possibile coinvolgimento di altre specie marine e terrestri. L’attenzione è rivolta a gamberi, lumache e crostacei come potenziali veicoli di diffusione del parassita. Le sfide nella diagnosi e nel trattamento dell’infezione si fanno sentire. Mancanza di consapevolezza tra i medici, test complessi e terapie non standardizzate evidenziano la necessità di una maggiore ricerca e comprensione del problema. Sebbene il rischio per gli esseri umani sia attualmente limitato, la consapevolezza e la prevenzione sono fondamentali per evitare una diffusione più ampia e pericolosa.