Piante: il loro linguaggio ne svela le preferenze climatiche

Un recente studio condotto dall’UCLA ha affrontato il problema del destino degli alberi di sequoia e delle querce in California, che prosperano lungo le coste e le montagne costiere dello stato. Questi alberi sono minacciati dai cambiamenti climatici causati dall’uomo, che hanno alterato i modelli di temperatura e precipitazioni, portando queste specie sull’orlo della loro resistenza.

Secondo il Professor Lawren Sack, autore principale dello studio, trovare nuovi habitat adatti è diventata una questione di vita o di morte per queste specie native della California. Per capire le preferenze di queste piante, il Professor Sack e il suo team hanno esaminato il “linguaggio” insito nelle foglie e nei fusti legnosi delle piante stesse, che indica i loro habitat ottimali. Questa scoperta offre la promessa di aiutare i conservazionisti a individuare con maggiore precisione nuove aree per il reinsediamento delle piante e a fornire una protezione più efficace per i loro habitat attuali.

In passato, la determinazione dell’ambiente migliore per le piante si basava principalmente sugli habitat attuali delle piante stesse, ma questo approccio spesso risultava insufficiente, soprattutto in luoghi come la California, dove l’agricoltura, l’industrializzazione e l’urbanizzazione hanno ridisegnato gli habitat naturali. Inoltre, i cambiamenti climatici complicano ulteriormente il processo di reinsediamento di queste specie.

Lo studio ha utilizzato un modello statistico per stimare le condizioni climatiche preferite per diverse specie di piante, basandosi su vari parametri delle piante, come altezza, composizione delle foglie, punto di appassimento e densità del legno. Questo modello non rivela solo quali condizioni la pianta può tollerare, ma individua precisamente il clima che essa preferisce, fornendo informazioni cruciali sulla compatibilità tra una pianta e il suo ambiente nativo.

La ricerca è stata condotta in collaborazione con la ricercatrice postdottorato dell’UCLA, Camila Medeiros, e un team internazionale di ricercatori. Hanno analizzato dieci tratti distinti delle foglie e del legno di più di 100 specie in una serie di ambienti, principalmente all’interno del Sistema di Riserve Naturali dell’Università della California, che coprono circa il 70% dell’area terrestre della California. Le specie native di climi più caldi e secchi tendono a essere più basse, con foglie più spesse e dense e un punto di appassimento più basso, adattamenti che consentono loro di continuare la fotosintesi quando l’acqua è scarsa e di crescere più velocemente quando l’acqua è più disponibile. Questo studio rappresenta la prima indagine del suo genere che cerca di determinare se i tratti funzionali delle piante possano essere utilizzati per prevedere con precisione le preferenze climatiche delle stesse.

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