Una delle sorprese più incredibili e affascinanti nel mondo della botanica è stata la riscoperta della Nymphaea thermarum, la ninfea più piccola del mondo, che era stata a lungo considerata estinta ma che è stata trovata in crescita rigogliosa in Ruanda, grazie a una missione congiunta condotta dall’Università Roma Tre e dall’Università tedesca di Coblenza.
La Nymphaea thermarum è stata scoperta per la prima volta nel 1987 dal botanico Eberhard Fischer dell’Università tedesca di Coblenza. Tuttavia, l’ultima volta che era stata avvistata nella sua zona di origine risaliva al 2008. A seguito di questa assenza prolungata, l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura aveva dichiarato questa specie “Estinta in Natura”, e si credeva che le poche piante rimanenti fossero sopravvissute solo in alcuni orti botanici.
La meravigliosa scoperta della Nymphaea thermarum è avvenuta il 29 luglio 2023 durante la missione congiunta condotta in Ruanda. Questa sorprendente pianta è stata ritrovata in natura, in una zona del paese situata nella parte meridionale. La squadra di ricerca era composta da esperti dell’Università Roma Tre, tra cui Thomas Abeli, e dell’Università tedesca di Coblenza, con Siegmar Seidel, Sarah Marie Müller e Jean Marie Habiyakare.
La notizia di questa riscoperta è stata accolta con grande entusiasmo. Thomas Abeli, del dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, ha dichiarato:
Con nostra grande sorpresa, questa graziosa ninfea si trova ancora allo stato selvatico con una popolazione abbondante e vitale.
Tuttavia, nonostante questa notizia positiva, Abeli ha sottolineato che ci sono ancora minacce significative per questa specie, tra cui l’attività mineraria, che potrebbe mettere a rischio la sua sopravvivenza. Pertanto, la conservazione di questa rara e iconica ninfea richiederà uno sforzo congiunto da parte di diverse parti interessate.
Per Siegmar Seidel, la riscoperta della Nymphaea thermarum è solo l’inizio di una ricerca più estesa. Questa specie di ninfea potrebbe essere considerata un simbolo di speranza per molte altre specie che sono scomparse dalle loro zone di origine e un segno di rinascita per uno dei paesi africani più impegnati nella conservazione della natura, la Ruanda.