Gli astronauti che si avventurano nello spazio affrontano una serie di sfide fisiche uniche che possono avere un impatto significativo sulla loro salute a lungo termine. Questa è stata la discussione principale durante il convegno tenutosi a Firenze il 13 settembre 2023, intitolato “Costruire una civiltà nello spazio”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Internazionale Menarini, la NASA e Fgsm, ed è stato un punto cruciale per esplorare le strategie anti-invecchiamento e la medicina di precisione per gli astronauti.
Michael A. Schmidt, CEO di Sovaris Aerospace, un’azienda specializzata nella medicina di precisione per i voli spaziali, ha sottolineato l’importanza di monitorare le conseguenze fisiche dell’esposizione degli astronauti all’ambiente ostile dello spazio. Questo monitoraggio non solo preserva la salute degli astronauti ma apre anche nuove porte per la comprensione della fisiologia umana, grazie alla medicina di precisione. Schmidt ha spiegato che nello spazio, la fisiologia umana subisce cambiamenti drastici per adattarsi all’ambiente, e questo può accelerare l’invecchiamento fino a 10-20 anni.
Uno dei principali colpevoli di questo processo è lo stress ossidativo causato dalle radiazioni ionizzanti. Queste radiazioni penetrano nelle cellule a dosi elevate, danneggiando i mitocondri, le unità di produzione di energia delle cellule. Ciò influisce negativamente sul metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. Inoltre, il DNA subisce danni, l’espressione dei geni viene alterata e la lunghezza dei telomeri, i “cappucci” protettivi dei cromosomi, viene influenzata. Tutto ciò ha implicazioni dirette sulla longevità e sulla salute generale degli astronauti.
Nonostante la medicina spaziale sia ancora in una fase relativamente precoce, Marianne Legato, presidente del convegno, ha evidenziato che si stanno facendo progressi significativi. Questa ricerca spaziale sta offrendo nuovi strumenti e approcci per la medicina di precisione sulla Terra. Gli scienziati stanno sviluppando interventi personalizzati relativi all’alimentazione, all’attività fisica e ai farmaci al fine di prevenire le disabilità legate all’ambiente spaziale. Inoltre, l’analisi dell’adattamento dell’essere umano alle situazioni estreme di stress nello spazio sta contribuendo ad espandere la comprensione della neuroplasticità e dei meccanismi utilizzati dal sistema nervoso per mantenere l’equilibrio di fronte alle uniche sfide dello spazio.