In Sudafrica, un miliardario di nome John Hume deteneva duemila rinoceronti bianchi meridionali in un allevamento privato noto come Platinum Rhino. Tuttavia, Hume stava affrontando crescenti difficoltà nel gestire le spese associate all’allevamento di questi animali maestosi. Le spese mensili, che includevano misure di sicurezza come elicotteri per proteggerli dai bracconieri, superavano i 425 mila dollari, di cui più della metà era dedicata alle precauzioni di sicurezza.
Nonostante le apparenze, l’intento di Hume non era puramente altruistico. Egli sperava di trarre profitto da un possibile commercio legale dei corni dei rinoceronti, celando questi interessi di lucro dietro la promessa di contribuire a fermare la caccia illegale e senza scrupoli. I rinoceronti bianchi sono stati a lungo oggetto di bracconaggio, poiché i loro corni sono richiesti nel mercato nero, alimentato dalla credenza che possano curare malattie o funzionare come afrodisiaci potenti. Questa domanda ha portato molte sottospecie di rinoceronti sull’orlo dell’estinzione, come i rinoceronti bianchi settentrionali, di cui rimangono solo due esemplari al mondo.
Tuttavia, c’è una buona notizia: duemila rinoceronti bianchi meridionali ora saranno liberati in natura, nell’ambito della più grande operazione di rewilding degli ultimi anni. African Parks, un’organizzazione non governativa (ONG), ha acquistato gli animali da Hume e ha pianificato la loro reintroduzione in habitat naturali. Questa iniziativa è stata possibile grazie al sostegno di fondi statali e rappresenta una speranza per la conservazione di questa specie minacciata.
L’allevamento Platinum Rhino, esteso su una vasta area di 7.800 ettari al confine tra il Sudafrica e il Botswana, aveva messo in difficoltà finanziarie Hume, portandolo a mettere all’asta la struttura. Le speranze di trovare un acquirente per i rinoceronti, con una base d’asta di 10 milioni di dollari, erano scarse. Tuttavia, grazie all’intervento di African Parks, i rinoceronti saranno liberati in natura.
Questa iniziativa è cruciale per la sopravvivenza dei rinoceronti bianchi meridionali, che rappresentano circa il 15% della popolazione mondiale di questa specie. Nonostante i numeri relativamente più alti rispetto ad altre specie di rinoceronti, anche loro sono a rischio a causa del bracconaggio crescente. L’unico modo per garantire la sopravvivenza di queste maestose creature è fermare il bracconaggio e rendere economicamente vantaggioso mantenere i rinoceronti vivi invece di ucciderli per i loro corni.