Un gruppo di autori statunitensi, tra cui il rinomato scrittore Michael Chabon, ha intentato una sfida legale contro OpenAI, l’azienda di intelligenza artificiale sostenuta da Microsoft. L’accusa? Utilizzo improprio delle opere degli scrittori per addestrare ChatGPT, chatbot basato su intelligenza artificiale estremamente popolare. Questa controversia solleva importanti questioni riguardo all’etica e alla legalità dell’addestramento dell’IA attraverso dati protetti da copyright.

La contestazione Legale

Secondo Reuters, Michael Chabon, David Henry Hwang, Matthew Klam, Rachel Louise Snyder e Ayelet Waldman hanno presentato una causa presso il tribunale federale di San Francisco, affermando che OpenAI ha copiato le loro opere senza autorizzazione per insegnare a ChatGPT a rispondere a richieste di testo da parte degli utenti. Al momento, non ci sono state risposte ufficiali da parte degli autori o dei rappresentanti di OpenAI. Questa non è la prima volta che OpenAI si trova sotto accusa per violazione del copyright. Altri autori e aziende, tra cui Microsoft e Meta Platforms, sono stati coinvolti in controversie simili per l’uso di materiale protetto da copyright nell’addestramento dell’IA. Tuttavia, OpenAI ha sostenuto che l’addestramento dell’IA utilizza in modo legittimo il materiale protetto reperito su Internet.

Il ruolo delle opere protette da Copyright

Nella causa di San Francisco, gli autori affermano che le loro opere, tra cui libri, opere teatrali e articoli, sono essenziali per l’addestramento di ChatGPT poiché rappresentano i migliori esempi di scrittura di alta qualità e di lunga durata. Sostengono che le loro opere sono state incluse nel set di dati per l’addestramento di ChatGPT senza il loro consenso e che il sistema sia in grado di riprodurre accuratamente i loro stili di scrittura. Nell’azione legale, gli autori chiedono un risarcimento monetario non specificato e un ordine che impedisca le “pratiche commerciali illegali e sleali” di OpenAI. Mentre OpenAI sostiene che il suo utilizzo del materiale sia lecito, questa causa potrebbe avere un impatto significativo sul futuro dell’addestramento dell’IA e delle questioni legate al copyright nell’ambiente digitale in costante evoluzione. Resta da vedere come si svilupperà questa battaglia legale e quale sarà l’esito per il futuro di ChatGPT e dell’IA in generale.