Uno studio internazionale pubblicato su Nature Communications, condotto da ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR-Igg), in collaborazione con il Museo delle Scienze di Trento e l’Università del Texas-Austin, ha analizzato il riscaldamento globale nelle aree di alta montagna, evidenziando impatti significativi nelle vicinanze dei ghiacciai.
Nell’arco degli ultimi due decenni, i ricercatori hanno osservato un riscaldamento più intenso del suolo in prossimità dei ghiacciai rispetto alle aree circostanti. Questa tendenza è particolarmente marcata nelle montagne delle regioni tropicali e subtropicali e nelle zone vicine ai ghiacciai. Il ritiro dei ghiacciai e la diminuzione del manto nevoso sembrano amplificare il tasso di riscaldamento. La presenza di neve e ghiaccio può infatti mitigare l’aumento delle temperature, ma la loro scomparsa sta alterando rapidamente questi ecosistemi cruciali.
I dati raccolti mostrano che nell’intervallo di tempo tra il 2016 e il 2020, le temperature medie del suolo sono aumentate notevolmente rispetto al periodo tra il 2001 e il 2005. In particolare, nelle zone intertropicali c’è stato un incremento di 0.75°C, mentre nell’emisfero australe l’incremento è stato di 1.02°C. In tutte le fasce latitudinali, il riscaldamento è stato molto più accentuato entro 100 metri dai ghiacciai rispetto alle zone situate a 3 chilometri di distanza. Ad esempio, nell’emisfero settentrionale, l’incremento è stato di 0.63°C contro 0.34°C, nell’emisfero meridionale di 1.38°C contro 0.79°C, e nella zona intertropicale di 1.13°C contro 0.57°C. In sintesi, durante l’ultimo ventennio, le aree vicine ai ghiacciai hanno registrato un riscaldamento del suolo circa il doppio di quello delle zone situate a soli 3 chilometri dai ghiacciai.
Un altro impatto rilevante è la diminuzione della durata della stagione con neve al suolo, in linea con le tendenze delle temperature. In prossimità dei ghiacciai, la riduzione media è stata di circa 23 giorni nell’emisfero meridionale, 20 giorni nella zona intertropicale e 13 giorni nell’emisfero settentrionale. A 3 chilometri dai ghiacciai, invece, i cambiamenti sono stati minimi o addirittura nulli. In sintesi, nelle ultime due decadi, le aree vicine ai ghiacciai hanno subito un considerevole allungamento della stagione senza neve al suolo, che è aumentata da 2 settimane a un mese all’anno.
Questi risultati forniscono importanti informazioni per prevedere come gli ecosistemi di alta montagna evolveranno nei prossimi decenni, sottolineando la necessità di affrontare il cambiamento climatico nelle regioni montuose e proteggere le risorse idriche e la biodiversità che dipendono da tali ecosistemi.