Woody Allen è a Venezia 80 per presentare il suo nuovo film, dal titolo Coup de Chance. Durante questa occasione Variety ha avuto la possibilità d’intervistare in esclusiva Woody Allen, ed il popolare regista si è sbilanciato su diversi argomenti, dichiarando che questo potrebbe essere il suo ultimo film, e parlando della cancel culture.
Ecco le sue parole:
Ho così tante idee per la testa riguardo ai film che sarei tentato di realizzare, se fosse facile finanziarli. Ma non so se ho la stessa propensione che avevo prima nel passare molto tempo a raccogliere fondi per poterli fare.
Quando gli è stato chiesto se avrebbe piacere di realizzare un altro film ambientato a New York, la risposta di Woody Allen è stata:
Sarebbe un’ottima idea fare un film con al centro New York. Se ci fosse qualcuno pronto a uscire dall’ombra per dire: ‘Finanzieremo il tuo film a New York’ seguendo tutte le mie indicazioni, e se fosse così sciocco da essere d’accordo, allora farei il film a New York.
Riguardo all’idea di girare Coupe de Chance in Francia Allen ha detto:
Ricordo che quando ero ragazzo tutti i film che ci entusiasmavano a New York provenivano dall’Italia, dalla Francia o dalla Svezia. E ho sempre desiderato di essere nato in Francia o di poter essere un regista francese. Ovviamente ero un grande fan di Truffaut e Godard. E ho avuto la possibilità di incontrare queste persone, e persino di lavorare con Godard. Ha fatto un film in cui mi ha chiesto di partecipare. E io non volevo parteciparvi, ma non gli avrei mai detto di no perché ha avuto una grande influenza sul cinema. E ci stavano tutti questi registi francesi, come Chabrol, Renais e Renoir, tutte queste persone di cui andavo pazzo. Quindi ho sempre desiderato essere un regista francese. E ovviamente non potevo esserlo, perché ero un regista di New York. E visto che questo è il mio cinquantesimo film, ho pensato di farmi un regalo.
E passando alla questione #MeToo e cancel culture che lo ha riguardato, Allen ha dichiarato:
Penso che qualsiasi movimento capace di creare un beneficio reale per le donne sia una buona cosa. Ma quando diventa sciocco, è sciocco. Ho letto di casi in cui è stato molto vantaggioso, in cui la situazione ha supportato le donne, e questo è positivo. Ma quando leggo di alcuni casi in cui questo movimento crea qualcosa di sciocco, allora in quel caso devo dire che è sciocco.
E specificando il suo uso del termine “sciocco”, Woody Allen ha dichiarato:
È sciocco quando non è realmente concentrato su una questione femminista, o su una questione di ingiustizia nei confronti delle donne. Quando si è troppo estremi nel cercare di trasformare una situazione che non è offensiva in in un problema.
Allen ha anche rimarcato il fatto di non aver bisogno di doversi giustificare per le accuse subite dopo che si è scoperchiata di nuovo la questione riguardante lui e l’ex compagna Mia Farrow, ed i presunti abusi alla figlia Dylan. Il regista ha smentito tutto, ed ha dichiarato di aver sempre rispettato le donne, e di aver dato loro dei ruoli importanti nei suoi film, pagandole tanto quanto gli interpreti uomini.
E sulle accuse mosse qualche anno fa da Dylan Farrow ha risposto:
La mia reazione è sempre stata la stessa. Dopo due importanti indagini è stato stabilito che queste accuse non avevano alcun fondamento, il che, sapete, è esattamente quello che ho scritto nel mio libro “A proposito di nulla”.
E su come si è rivoltata la cancel culture nei suoi confronti Woody Allen ha aggiunto:
Trovo che sia tutto così sciocco. Non ci penso. Non so cosa significhi essere cancellato. So che nel corso degli anni per me è stato tutto uguale. Faccio i miei film. Ciò che è cambiato è la presentazione dei film. Lavoro, e per me è la stessa routine. Scrivo la sceneggiatura, raccolgo i soldi, realizzo il film, lo giro, lo monto, esce. La differenza non è dovuta alla cancel culture. La differenza è il modo in cui presentano i film. È questo il grande cambiamento.