Dopo il dibattito scaturito in Italia sulla questione dei caro-voli, sia il Regno Unito che la Spagna stanno ora esaminando se le compagnie aeree low-cost, tra cui Ryanair, Vueling, easyJet e Volotea, stiano sfruttando i picchi della domanda di viaggi durante le vacanze per innalzare ingiustamente i prezzi dei biglietti aerei per i passeggeri. Londra e Madrid si sono quindi unite all’iniziativa italiana contro gli aumenti record delle tariffe.
L’agenzia di stampa economica “Bloomberg” ha portato l’attenzione su questo dibattito in Italia, che ha scatenato uno scontro tra il governo guidato da Meloni e la compagnia aerea irlandese, Ryanair. Negli scorsi mesi, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Adolfo Urso, aveva cercato di persuadere le compagnie aeree low-cost a rivedere i loro piani tariffari senza applicare aumenti eccessivi.
Per questa ragione, il Consiglio dei Ministri italiano aveva recentemente discusso l’imminente introduzione di un “Flight Cap,” ovvero un provvedimento per stabilire un tetto massimo per i prezzi dei biglietti aerei (200% del prezzo medio annuale) per i voli tra la terraferma e le isole principali come Sardegna e Sicilia. Questa iniziativa aveva scatenato una forte reazione da parte di Ryanair, che aveva minacciato di sospendere l’offerta dei voli più economici durante i mesi invernali.
La preoccupazione condivisa tra Italia, Regno Unito e Spagna riguarda la tutela dei passeggeri, evitando che siano vittime di aumenti sproporzionati dei prezzi dei biglietti aerei durante le stagioni di alta domanda. L’introduzione di limiti tariffari rappresenta un tentativo di regolare il settore e garantire prezzi più equi per i viaggiatori, evitando quindi che le compagnie aeree low-cost sfruttino i momenti di picco per massimizzare i loro profitti. Resta da vedere come si evolverà questa iniziativa e quali saranno le risposte delle compagnie aeree coinvolte.