Anche TikTok ha rimosso diversi account riconducibili ad una vasta operazione di propaganda e disinformazione del Governo della Cina. Il social di ByteDance ne ha rimossi circa 284, tutti votati a condividere video a sostegno del PCC.
Uno sforzo di “controinformazione” destinato agli utenti occidentali e progettato per contrastare i report giornalistici sulla persecuzione degli uiguri e sugli eccessi del governo autoritario di Pechino.
Questa settimana Meta ha annunciato di aver smantellato una vasta rete propagandistica cinese. Migliaia di account fake, centinaia tra gruppi e pagine di Facebook e altre centinaia di account attivi su Instagram. «Era la più vasta operazione di propaganda coordinata di sempre», aveva affermato un dirigente dell’azienda.
Il rapporto di Meta spiegava che le stesse forze che avevano cercato di bombardare con la disinformazione gli utenti di Facebook e Instagram erano presenti anche su numerose piattaforme rivali, tra cui YouTube, Twitter, Reddit e perfino Pintarest. La lista menzionava anche TikTok.
Degli sforzi propagandistici cinesi su TikTok se ne era interessata la redazione australiana del Guardian, che ha quindi chiesto a ByteDance quali azioni avrebbe intrapreso per contrastare il fenomeno. In risposta, l’azienda ha comunicato di essere intervenuta e di aver eliminato poco meno di 300 account.
I video visionati dal Guardian si concentravano sui campi di lavoro dello Xinjiang e su Taiwan. Il Guardian scrive che, sebbene la maggior parte dei video non fossero diventati virali, in alcuni casi limitandosi a raggiungere poche decine di visualizzazioni, molti altri avevano invece accumulato decine di migliaia di visualizzazioni.