L’avvocato di Sam Bankman-Fried, il principe delle criptovalute caduto in disgrazia, sostiene che il sistema carcerario statunitense stia impedendo al suo assistito di prepararsi adeguatamente al suo processo.
Il motivo? Il carcere, dove è detenuto dopo essere stato accusato di aver intimidito una testimone, non asseconderebbe le sue richieste alimentari, inoltre non gli permetterebbe nemmeno di assumere i farmaci per trattare il suo ADHD. SBF è vegano e, in assenza di opzioni adatte alla sua dieta, secondo il suo avvocato starebbe mangiando da giorni solo pane e acqua.
Sam Bankman-Fried è il fondatore ed ex CEO di FTX, che prima del suo tracollo era il secondo più grande exchange di criptovalute al mondo. SBF è stato arrestato all’inizio dell’anno alle Bahamas, dove aveva sede la sua azienda. È accusato di diverse tipologie di frode e, più nello specifico, di aver sottratto dei fondi dei clienti per coprire i buchi nel bilancio di Alameda Research, un’azienda teoricamente era indipendente da FTX, ma che nella pratica si ritiene che operasse come la divisione trading dell’exchange.
L’avvocato di Bankman-Fried, Mark Cohen, ha dichiarato che la mancanza di cibo adeguato nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn sta ostacolando la capacità del suo cliente di prepararsi per il suo processo, previsto per ottobre.
Secondo l’avvocato, Bankman-Fried starebbe “sopravvivendo esclusivamente mangiando pane e acqua“. Cohen ha anche detto che al suo cliente è stato impedito di assumere l’Adderal per trattare il suo deficit di attenzione, e che le scorte di un altro farmaco che assume per trattare la depressione, l’Emsam, starnno esaurendo.
La giudice Sarah Netburn ha dichiarato che avrebbe chiesto al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, responsabile della gestione della prigione, di risolvere le questioni relative ai farmaci del signor Bankman-Fried. Quanto al cibo servito nella mensa, la giudice si è detta sicura che il carcere potrà offrire a Bankman-Fried un’alternativa vegetariana, mentre si è detta scettica sulla possibilità che possa essere introdotta anche un’opzione vegana.