Le immagini straordinarie catturate dalla Stazione Spaziale Internazionale durante l’ondata di calore di luglio 2023 mettono in evidenza la sofferenza delle città europee, tra cui Roma, Atene e Vienna, che sono state avvolte da un’afa intensa e si sono colorate di un rosso che riflette il calore implacabile di quell’episodio, il mese più caldo mai registrato finora.
Una delle immagini più impressionanti è quella di Roma, catturata alle 22:33 del 17 luglio. La città appare quasi completamente tinta di rosso, con alcune aree che registrano temperature superficiali di 35 gradi. Lo strumento Ecostress della NASA, operante a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ha reso possibile questa straordinaria visualizzazione. Tra le zone più calde, spicca l’area dell’aeroporto di Ciampino, che brilla di un rosso accecante, mentre il parco dell’Appia Antica offre un contrasto rinfrescante grazie alla vegetazione circostante.
L’immagine successiva ci porta ad Atene, catturata alle 20:02 del 15 luglio, quando la temperatura al suolo nella parte meridionale della città ha raggiunto i 35 gradi. Anche qui, le aree più chiare indicano una maggiore presenza di vegetazione, suggerendo che gli spazi verdi possono offrire un certo grado di ristoro durante le ondate di calore.
Infine, l’immagine di Vienna, scattata alle 22:27 del 14 luglio, mostra ancora una volta l’effetto benefico delle aree verdi in città durante un periodo di calura. La vegetazione appare come un’oasi di freschezza in mezzo al rosso ardente delle temperature elevate.
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha sottolineato l’importanza di misurare le temperature superficiali da spazi per comprendere meglio gli effetti del cambiamento climatico e per prepararsi ad affrontare eventi climatici estremi come le ondate di calore che hanno colpito l’Europa nell’estate 2023.
Lo strumento Ecostress, sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, sta contribuendo a perfezionare una nuova serie di satelliti di osservazione della Terra chiamati Lstm (Land Surface Temperature Monitoring), parte del programma Copernicus gestito congiuntamente da ESA e Commissione Europea. Questi satelliti saranno fondamentali per monitorare le temperature superficiali della Terra e studiare gli impatti del cambiamento climatico a livello globale.