Oggi, 22 agosto, segna l’anniversario di ciò che la leggenda sostiene essere il primo avvistamento del celebre mostro di Loch Ness, una creatura misteriosa che si dice risieda nelle profondità del lago scozzese. Nessie, il soprannome affettuoso dato a questa presunta creatura, ha sempre catturato l’immaginazione degli appassionati di tutto il mondo, spingendoli a recarsi sulle rive del lago nella speranza di catturare un raro sguardo su questa enigmatica creatura mitologica.
In seguito a questo fervore, nel weekend del 26 e 27 agosto 2023, si terrà la più grande ricerca del mostro di Loch Ness degli ultimi 50 anni. Questa iniziativa è stata organizzata dal Loch Ness Centre, situato all’interno dell’Hotel Drumnadrochit, dove un tempo lavorava come manager Aldie Mackay, la prima persona a riportare di aver avvistato Nessie e a lanciare la leggenda che continua a suscitare interesse fino ai giorni nostri. La notizia del suo avvistamento fu originariamente pubblicata dall’Inverness Courier, un giornale locale, prima di diffondersi a livello nazionale e internazionale. Nel corso degli anni, ci sono stati numerosi avvistamenti e leggende riguardanti questa creatura, che si ritiene abiti le profondità del lago.
Il primo di questi avvistamenti risale a circa 1500 anni fa, quando, secondo la leggenda, il Santo Columba affermò di aver visto il mostro di Loch Ness tentare di attaccare uno dei suoi seguaci nel lago. Si dice che grazie all’intervento divino invocato dal santo, il seguace sia stato salvato. Nel 1934, quasi 90 anni fa, è stata presentata una fotografia che ritraeva la testa del mostro emergere dalla superficie del lago, insieme al suo lungo collo. Successivamente, si è scoperto che questa immagine era un falso, ma ha comunque contribuito a consolidare l’immagine del mostro come un plesiosauro. Recentemente, è stata avanzata l’ipotesi che dietro agli avvistamenti del mostro di Loch Ness ci fossero in realtà anguille giganti che popolano il lago, ma uno studio pubblicato su Jmirx Bio ha smentito questa teoria.
L’archiviazione dell'”ipotesi anguilla” non ha scoraggiato i centinaia di appassionati che parteciperanno alla ricerca del mostro di Loch Ness nel prossimo fine settimana, sia di persona che online. I partecipanti utilizzeranno strumenti tecnologici avanzati, come droni dotati di telecamere a infrarossi e idrofoni, per esaminare attentamente la superficie del lago alla ricerca di qualsiasi movimento che potrebbe essere collegato a Nessie. Questa ricerca è considerata la più grande degli ultimi 50 anni e continua a mantenere viva la leggenda di Nessie, che ha affascinato il mondo per generazioni.