Pensioni: ci saranno aumenti a dicembre 2023?

Le prospettive di ulteriori aumenti pensionistici in Italia nel mese di dicembre si stanno delineando con nuove anticipazioni che potrebbero portare un beneficio straordinario per i pensionati. Nonostante le riforme pensionistiche del 2023 abbiano portato incrementi grazie alla rivalutazione delle pensioni e alla reintroduzione delle quattordicesime, il governo Meloni sembra intenzionato a offrire ulteriori misure per sostenere i cittadini anziani.

Secondo le recenti fonti, sembra che entro la fine dell’anno potrebbe essere implementato un nuovo bonus pensionistico una tantum per far fronte all’alta inflazione, che, sebbene in calo rispetto a mesi precedenti, continua a preoccupare. La Premier Meloni ha annunciato l’intenzione di introdurre questo bonus, seguendo l’esempio del precedente bonus Renzi da 80 euro. Tuttavia, va notato che questa misura potrebbe non essere applicabile a tutti i pensionati, ma piuttosto essere mirata verso determinati gruppi.

Secondo quanto riportato da Repubblica, il nuovo bonus potrebbe presentarsi come un’assegnazione una tantum, simile a quella già attuata lo scorso anno con successo tramite bonus di 200 e 150 euro distribuiti a luglio e novembre. In alternativa, il bonus potrebbe derivare da un ricalcolo della tassazione sulla tredicesima mensilità, riducendo le imposte fino al 15%. Questa revisione fiscale potrebbe essere implementata immediatamente, senza attendere il nuovo anno, incrementando così l’importo della pensione già a dicembre.

Questa potrebbe essere una mossa strategica da parte del governo, in particolare in vista delle prossime elezioni europee del 2024, mirando a guadagnare ulteriore consenso e supporto dalla popolazione. L’obiettivo sarebbe duplice: offrire un sollievo economico ai pensionati e stabilizzare il sostegno politico.

Tuttavia, va sottolineato che il bonus pensionistico straordinario non verrebbe esteso a tutti i pensionati. Come avvenuto in passato, potrebbe essere riservato a coloro che hanno redditi più bassi o che si trovano in specifiche condizioni. Questa scelta mirata potrebbe essere in linea con le precedenti misure di sostegno, come i bonus una tantum da 200 e 150 euro distribuiti nell’anno precedente, e con le restrizioni del taglio fiscale, riservato ai pensionati con redditi fino a 35.000 euro annui.

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