Circa una persona su cinque nasce con almeno una variante del gene noto come APOE4. Questa variante – riporta un articolo uscito su Science Magazine – aumenta la predisposizione all’insorgenza di malattie cardiache e Alzheimer in età avanzata. La sua prevalenza nella popolazione umana rappresenta un enigma evolutivo: se la variante riduce la nostra capacità di adattamento, perché il gene APOE4 non è stato eliminato nel corso dell’evoluzione?
Una recente ricerca, condotta su quasi 800 donne appartenenti alla società Tsimané, un popolo indigeno dell’Amazzonia, potrebbe aver trovato una risposta. Lo studio, come riportato da Science Magazine, ha scoperto che le donne con la variante del gene tendevano ad avere leggermente più figli. Questo vantaggio in termini di fertilità potrebbe aver contribuito alla persistenza del gene durante l’evoluzione umana, nonostante i suoi effetti nocivi in età avanzata.
Inoltre, i dati raccolti dalla popolazione Tsimané hanno permesso ai ricercatori di approfondire il modo in cui APOE4 potrebbe aumentare la fertilità. Le donne portatrici della variante erano leggermente più in sovrappeso rispetto a quelle senza, iniziavano ad avere figli circa un anno prima e avevano il figlio successivo con alcuni mesi di anticipo. Benjamin Trumble, un antropologo biologico, suggerisce che ciò potrebbe essere collegato a una maggiore resistenza ai parassiti. “Avere un sistema immunitario più forte significa poter dedicare più calorie alla crescita, accelerando così la capacità riproduttiva.”
Un libro interessante su come la genetica influenza le nostre vite, molto più di quanto ci piacerebbe pensare: