Un’affascinante rivelazione emerge dal passato preistorico: il clima ha agito da cupido, unendo le popolazioni antiche di Neanderthal e Denisoviani. Le variazioni dell’anidride carbonica atmosferica e i mutamenti nella vegetazione dell’Eurasia durante il Pleistocene hanno svolto un ruolo determinante nel determinare le aree geografiche e i periodi in cui queste antiche specie umane si sono incontrate, lasciando un’impronta indelebile nel nostro patrimonio genetico.
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Science da un team di esperti italo-coreani in climatologia e paleobiologia, con la partecipazione di ricercatori provenienti dall’Università Federico II di Napoli, dall’Università del Molise e dall’Università di Firenze, getta luce su questa affascinante storia.
Combinando dati archeologici e genetici con simulazioni climatiche eseguite su supercomputer, i ricercatori hanno rivelato che Neanderthal e Denisoviani abitavano ambienti distinti. Mentre i Denisoviani prediligevano le fredde regioni della taiga e della tundra nelle parti nord-orientali, i Neanderthal si erano adattati alle foreste temperate e alle praterie dell’Eurasia sud-occidentale.
Determinare le preferenze ambientali dei Denisoviani ha costituito una sfida impegnativa. “Abbiamo dovuto sviluppare nuovi strumenti statistici che tenessero conto delle relazioni ancestrali note tra le diverse specie umane”, spiega Pasquale Raia dell’Università Federico II di Napoli. “Questo sforzo ha permesso per la prima volta di delineare possibili aree di insediamento dei Denisoviani. Inaspettatamente, abbiamo scoperto che oltre alle regioni di Russia e Cina, anche il nord Europa avrebbe fornito un habitat idoneo per loro”.
Le simulazioni hanno inoltre rivelato che durante i periodi interglaciali, quando l’orbita terrestre diventava più ellittica e le estati dell’emisfero settentrionale si verificavano a distanze minori dal Sole, gli habitat di Neanderthal e Denisoviani si sovrapponevano in alcune regioni, aumentando le possibilità di incontri e mescolanze genetiche. Analizzando le modifiche nella vegetazione degli ultimi 400.000 anni, gli studiosi hanno scoperto che elevate concentrazioni di anidride carbonica e condizioni interglaciali favorivano l’espansione delle foreste temperate verso est, creando veri e propri “corridoi” che agevolavano lo spostamento dei Neanderthal nelle terre dei Denisoviani.