Il gruppo di attivisti filorussi NoName057(16) sta portando avanti una serie di attacchi DDoS contro diversi siti italiani, rendendoli temporaneamente inaccessibili. Questi attacchi mirano a causare disagi e disservizi agli utenti. Da questa settimana, gli attacchi sono andati avanti incessantemente, colpendo una pletora di obiettivi diversi. Prima i trasporti, poi le banche – tra cui Banca Intesa – e, quindi, anche quotidiani e agenzie stampa.
NoName057(16) non è un nome nuovo e probabilmente molti italiani hanno imparato a conoscerlo già molti mesi fa. Fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, gli hacker hanno preso particolarmente di mira il nostro Paese, in protesta contro la decisione dell’Italia di supportare il governo di Kiev attraverso l’invio di sistemi di difesa e equipaggiamento.
Martedì NoName se l’è presa ancora una volta con le banche e alcuni quotidiani. La lista dei bersagli è lunga: Ansa, MilanoFinanza, Corriere e Panorama. Gli attacchi, seppur non particolarmente sofisticati, fanno il loro dovere. Gli hacker usano un client chiamato DDosia: la piattaforma recluta i partecipanti all’attacco, che ricompensa con pagamenti in criptovalute in caso di successo.
Un attacco DDoS produce, in genere, danni temporanei: il sito, oberato di richieste d’accesso, diventa inaccessibile; in compenso, l’attacco non è in grado di rubare o distruggere i dati.