Le persone con un rischio genetico più elevato di Alzheimer potrebbero perdere prima il senso dell’olfatto, un’importante scoperta secondo uno studio recente. La variante genetica chiamata APOE e4 è stata collegata a questo rischio maggiore. I ricercatori hanno testato la capacità di oltre 865 persone di percepire gli odori e hanno scoperto che i portatori della variante genetica hanno mostrato un calo nell’olfatto all’età di 65-69 anni rispetto a coloro che non portavano tale gene. Questa scoperta potrebbe essere una pista preziosa per individuare precocemente possibili problemi di memoria e pensiero correlati all’Alzheimer. Il declino dell’olfatto potrebbe fungere da segnale di avvertimento, aiutandoci a identificare le persone a rischio di demenza nelle fasi iniziali della malattia.
Legame tra olfatto e declino cognitivo: un’importante pista per affrontare l’Alzheimer
Lo studio ha analizzato anche le capacità di pensiero e di memoria delle persone coinvolte, e ha rivelato che i portatori della variante genetica hanno subito un declino più rapido rispetto a coloro che non erano portatori del gene. “Identificare i meccanismi che stanno dietro a questa relazione ci aiuterà a comprendere il ruolo dell’olfatto nella neurodegenerazione”, ha sottolineato Matthew S. GoodSmith, MD, uno degli autori dello studio. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare completamente questi risultati, questa scoperta potrebbe aprire nuove vie per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e per lo sviluppo di interventi tempestivi per coloro che sono a rischio.
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