Apple AirTags, la misura anti-stalker sbarca anche sui telefoni Android

Gli Apple AirTags sono degli aggeggini incredibilmente utili: si attaccano a chiavi, zaini e portafogli (qualcuno li mette anche nel collarino degli animali domestici, ma non è un uso raccomandato) e in questo modo è possibile conoscere la posizione dell’oggetto in tempo quasi reale. Non trovi da nessuna parte il mazzo di chiavi? Basta un tap sul telefono e l’AirTag emetterà un suono aiutandovi a ritrovarlo. Il taxi è partito senza farvi riprendere lo zaino dal bagagliaio? Un altro tap, e potete rintracciare il tassista per farvelo ridare. E così via.

Da grandi poteri, grandi responsabilità, diceva qualcuno. Ed infatti, puntualmente è successo che fin dal loro esordio gli AirTag siano stati utilizzati per un gran numero di scopi illeciti: dai mariti gelosi che li mettevano nella borsa della moglie, ai ladri che li attaccavano alle auto di lusso per rintracciarle di notte e rubarle al sicuro da occhi indiscreti. Per ovviare a questo problema, Apple ha introdotto alcune misure per mitigare i problemi legati alla privacy. Due le soluzioni principali: 1) se l’AirTag rimane per troppo tempo distante dal telefono del proprietario, il dispositivo emette un segnale acustico, facilitandone l’individuazione; 2) gli iPhone sono in grado di identificare gli AirTag sconosciuti nelle vicinanze, allertandoci se c’è il rischio che qualcuno ci stia spiando.

La novità è che quest’ultima misura di sicurezza sta finalmente arrivando anche sui telefoni Android. Google, durante la sua conferenza Google I/O 2023, aveva annunciato che avrebbe finalmente implementato le misure di sicurezza necessarie per impedire che gli utenti Android vengano tracciati senza il loro consenso usando strumenti come gli AirTags di Apple.

Presto i telefoni Android mostreranno un “Avviso di Localizzatore Sconosciuto” ogni volta che un tracker viene rilevato nelle vicinanze per troppo a lungo. Inizialmente la funzione contrasterà solo gli AirTag di Apple, ma in futuro i telefoni Android saranno in grado di identificare anche i tracker prodotti da altre aziende.

Se un AirTag sconosciuto viene rilevato come “in viaggio con te” (e dunque si trova nella tua auto o nella tua borsa), una notifica ti avviserà della sua esistenza, specificando che “il suo proprietario può vedere la tua posizione”. Toccando la notifica, Android mostrerà una mappa con il primo luogo in cui è stato rilevato il tracker. . Google nota che questi dati sulla posizione “sono sempre crittografati e mai condivisi con Google”. L’utente avrà quindi facoltà di far suonare il tracker – senza che il proprietario del localizzatore lo sappia – in modo da poterlo individuare facilmente. Infine, Google offre una funzione di scansione manuale, se sospetti che il tuo telefono Android non stia rilevando un localizzatore o vuoi vedere cosa c’è nelle vicinanze. La nuova funzione verrà distribuita nelle prossime settimane su tutti gli smartphone con Android 6.0 o superiori.

 

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