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“Fake News sempre più sofisticate, italiani incapaci di identificarle”, la denuncia del CENSIS

Le fake news sono sempre più complesse e difficili da identificare. E poi c'è la questione dell'IA, che rischia di peggiorare la situazione.

“Fake News sempre più sofisticate, italiani incapaci di identificarle”, la denuncia del CENSIS

Un recente rapporto del CENSIS ha rivelato che la maggior parte degli italiani (76,5%) ritiene che le fake news stiano diventando sempre più sofisticate e difficili da individuare. Molti non si sentono sicuri nelle loro abilità di riconoscimento delle notizie false, con il 20,2% che pensa di non avere le competenze necessarie e il 61,1% che ritiene di possederle solo in parte. Esiste poi un altro dato interessante, ma altrettanto allarmante: poco meno di un terzo degli intervistati, il 29,7%, ritiene che buona parte delle notizie false non siano affatto false, ma vengano definite così per ragioni di censura.

Secondo Censis, esisterebbe poi una preoccupazione molto radicata (75,1%) che l’Intelligenza Artificiale possa aumentare la diffusione delle fake news rendendole ancora più difficili da identificare. La ricerca sottolinea anche la richiesta (90% circa) di un intervento da parte dello Stato, dei professionisti della comunicazione e delle scuole per aumentare la consapevolezza sui pericoli delle fake news.

Il rapporto suggerisce infine vari metodi per identificare le notizie false, come verificare la fonte, non fermarsi al titolo e al sommario, controllare le fonti citate e prestare attenzione alle date citate nelle notizie.

Calando il tema della disinformazione all’interno di una sfida reale e attuale, il rapporto dedica anche un intero paragrafo al cambiamento climatico. «Il riscaldamento globale – si legge nel rapporto – è un caso esemplare di comunicazione eccessiva e poco chiara, che alimenta cattiva informazione, catastrofismo e persino negazionismo, rischiando di provocare effetti non desiderati sui modi di pensare e sui comportamenti della popolazione».

Dall’indagine emerge che il 34,7% degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico e il 25,5% ritiene che l’alluvione di quest’anno sia la risposta più efficace a chi sostiene che si sta progressivamente andando verso la desertificazione. Infine, Censis sostiene che “i negazionisti, che sono convinti che il cambiamento climatico non esista, sono il 16,2% della popolazione”.

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