Futurama 11, la recensione: Ritorno al Futurama

Dopo che mancava da circa dieci anni dagli schermi televisivi, ritorna Futurama con una nuova stagione, che approda in Italia con dei nuovi episodi distribuiti su Disney+. Affrontiamo questa recensione di Futurama 11 affermando che lo show che viene proposto è a metà fra un revival ed un salto nel futuro. Così come è usuale per uno show di Matt Groening, anche in queste nuove puntate di Futurama vengono affrontati temi attuali, e che ci fanno sentire il momento che stiamo vivendo.

Serie nuova, stesse facce

In Futurama 11 la puntata d’apertura è, come spesso accade negli show di Matt Groening, un qualcosa di meta-narrativo: ritroviamo tutti i protagonisti della serie animata classica (da Fry a Bender) che, dopo una prima sequenza ultra-futuribile si ritrovano catapultati nel 3023. E Fry propone di affrontare questo nuovo tempo a disposizione con un binge watching capace di andare oltre i limiti. Si tratta di un modo da parte di Groening e compagnia di raccontare quella che è la tendenza degli ultimi dieci anni, con le serie TV che sono divenute imperanti, anche rispetto alle stesse produzioni del grande schermo. E, alla fine, anche Futurama non poteva sottrarsi a questa analisi.

Ma questo Futurama 11 svaria tra passato, presente e futuro, e lo fa in scioltezza.

 Come nel secondo episodio, in cui i figli di Amy e Kif emergono da una palude aliena, in una riproposizione di una puntata passata che crea continuità con la serie revival. Ed è questo l’elemento centrale dell’undicesima stagione di Futurama, il continuare a muoversi tra passato, presente, e futuro; citazioni, ma anche spunti nuovi, temi dell’attualità, e chiaramente, una satira capace di andare a toccare ed ironizzare su ciò che viviamo o abbiamo vissuto, attraverso personaggi di un mondo distopico, più che azzeccato da Matt Groening.

Chiaramente Futurama (così come la serie Netflix Disincanto) non ha replicato il successo de I Simpson, però si tratta di una delle serie animate più amate dei primi anni duemila, e che dimostra tutt’ora di potere avere vita ed essere vitale. Certo, probabilmente non riuscirà a rinnovarsi nel tempo, ma si tratta di un “usato sicuro”. Del resto anche I Simpson, nonostante siano arrivati alla loro trentacinquesima stagione, stanno rimarcando i loro canovacci e caratteristiche tipiche per proiettarsi nell’attualità. Il meglio di entrambe le serie è già arrivato, ma, così come quando un metallaro o un fan dell’hard rock tendono ad ascoltare i nuovi album degli Iron Maiden e degli AC/DC (fin quando sono esistiti) alla ricerca di suoni, melodie e ritmi che, alla fine, non sono cambiati mai nei decenni, anche una serie come Futurama è un ritrovo sicuro.

Quell’usato sicuro che intrattiene sempre

Tutto questo per dire che gli spettatori nuovi troveranno in Futurama un qualcosa che ormai, anche inconsciamente, fa parte dell’utente medio da produzioni televisive; mentre il fan accanito troverà in Futurama 11 ciò che ha cercato e trovato anche nelle precedenti stagioni: un’ottima satira a cartoni. Del resto i cartoni animati per adulti sono stati sdoganati proprio con l’uscita della prima stagione de I Simpson nel lontano 1989, e tutto ciò che è arrivato successivamente è stata solo una variante sul tema. E Futurama è una variante accattivante da proporre: un mondo distopico, con personaggi discutibili, ma capaci in qualche modo di muoversi all’interno di un universo narrativo fantascientifico che cita tanto, ma che, allo stesso tempo, riesce anche a creare qualcosa di nuovo.

Anche le caratteristiche dei personaggi principali sono rimaste pressocché le stesse: dalla stupida intraprendenza di Fry, al cinismo aggressivo di Bender. Futurama 11 arriva anche nel momento giusto: mentre stiamo facendo i conti con un’epoca storica in cui diverse delle minacce distopiche del passato si stanno concretizzando o si sono realizzate (dalle pandemie al cambiamento climatico, alle minacce dell’intelligenza artificiale), rivedere i vecchi protagonisti di questa serie cult anni Duemila ci infonde un senso nostalgico, ed, allo stesso tempo, qualche brivido da stemperare con l’ironia.

Sì, perché le produzioni di Matt Groening non fanno altro che raccontare il lato peggiore della nostra società, e dei tipi sociali che siamo e che abbiamo creato.

Ridiamo delle nostre insensatezze e stupidità, sperando che, da tutto ciò, noi stessi riusciamo a coglierne i sottotesti, ed il messaggio.

Chiudiamo questa recensione di Futurama 11 promuovendo questa serie revival, che non scontenterà i fan di lunga data, e che infonderà curiosità nei nuovi spettatori. Ci stiamo proiettando verso un’epoca nuova, un mondo fatto di tante sfide, alcune veramente difficili, ed in momenti come questi occorre avere al fianco gli amici di sempre, reali e fantastici che possano essere. Ed i personaggi di Futurama sono quel gruppo bislacco di compagni di viaggio che fa sempre bene avere vicino, per risollevarsi un po’ nei momenti più difficili, e per godere di una grande narrativa e riflettere quando si ha voglia di distrarsi, tenendo però acceso il cervello.

Futurama 11 è disponibile sulla piattaforma Disney+ dal 24 luglio.

65
Futurama
Recensione di Davide Mirabello

In Futurama 11 troviamo un mix di situazioni che richiamano il passato cercando di proiettarsi nel futuro. I protagonisti e le ambientazioni sono le stesse delle precedenti stagioni, e l'ironia irriverente continua a funzionare.

ME GUSTA
  • Le atmosfere ed i temi sono gli stessi delle precedenti stagioni.
  • Futurama 11 cerca di proiettarsi in avanti affrontando temi e situazioni dell'attualità.
FAIL
  • Il canovaccio è sempre lo stesso visto fino ad ora: per chi non ama la ripetitività potrebbe essere una serie incapace di offrire qualcosa di veramente nuovo.
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