Crisi climatica: gli eventi estremi riducono drasticamente la produzione agricola italiana

Nel 2023, l’Italia ha affrontato gravi conseguenze dovute agli eventi climatici estremi, che hanno influito negativamente sulla produzione agricola del paese. Le alluvioni in Emilia Romagna e l’ondata di caldo estremo hanno colpito duramente le campagne, causando un crollo nella produzione di importanti prodotti agricoli come miele, ciliegie e altri.

Nonostante l’evidenza scientifica che dimostra il cambiamento climatico, alcune persone negano ancora la crisi climatica. Tuttavia, la Coldiretti ha lanciato un allarme sui gravi impatti che il clima sta avendo sull’agricoltura italiana. Le temperature record raggiunte tra giugno e luglio 2023 possono sembrare normali per alcune persone in estate, ma per gli animali e le coltivazioni agricole rappresentano una minaccia reale.

Le mucche da latte hanno prodotto meno latte a causa dello stress causato dal caldo e dalle alte temperature, che hanno impedito anche alle api di volare e raccogliere nettare. Un rapporto speciale di Coldiretti ha rivelato che il caldo torrido ha danneggiato la frutta e la verdura nei campi, causando ustioni e gravi perdite per coltivazioni come uva, meloni, angurie, albicocche, pomodori e melanzane.

L’effetto combinato di alluvioni e caldo estremo ha causato una riduzione del 70% nella produzione di miele, del 60% in quella di ciliegie, del 10% in quella di grano e del 10% in quella di latte. Tuttavia, i danni potrebbero peggiorare verso la fine dell’estate poiché il caldo anomalo sta interferendo con le normali operazioni di raccolta e agronomiche, con interruzioni durante le ore più calde per preservare la salute delle persone.

La situazione è particolarmente grave per le api, che faticano ad uscire dalle arnie per raccogliere nettare e polline, e per le mucche, il cui consumo energetico è alle stelle mentre si sforzano di rinfrescarsi. Il consumo d’acqua è raddoppiato rispetto alla quantità media consumata abitualmente, raggiungendo 140 litri al giorno contro i normali 70. Le prossime colture a rischio includono mais, soia e pomodori.

Coldiretti ha definito l’ondata di caldo anomalo come “la punta dell’iceberg” del 2023, che è già iniziato con una grave siccità dannosa per le colture in campo. A questa fase si sono poi aggiunti frequenti eventi meteorologici estremi, come abbondanti precipitazioni e basse temperature, e infine il caldo torrido di luglio che ha inflitto danni alle attività agricole e alle infrastrutture rurali per oltre 6 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo è stato attribuito all’alluvione in Emilia Romagna. La situazione richiede misure immediate per affrontare la crisi climatica e proteggere il settore agricolo italiano da ulteriori danni.

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