Un’analisi pubblicata dall’istituto di credito Intesa Sanpaolo ha messo a fuoco oltre 90 mila bilanci di imprese appartenenti a 159 distretti industriali, rilevando il recupero post-pandemico di oltre 22 mila di esse. Nel 2022, i distretti industriali hanno continuato la loro crescita nell’export, raggiungendo una cifra record di 153 miliardi di euro, 25 miliardi in più rispetto al 2019. Le stime indicano che il fatturato è aumentato del 16,7% in termini mediani, dimostrando una dinamica più favorevole rispetto al complesso del settore manifatturiero, che si è fermato a +15,2%.
Inoltre, l’analisi dei flussi di importazione ha rivelato che le aziende distrettuali hanno cercato di diversificare i paesi di approvvigionamento, esplorando opportunità a livello globale, anche in Asia. Nonostante il rapido recupero, la complessità del contesto macroeconomico ha ampliato le disparità tra le aziende più competitive e quelle in difficoltà, con le micro-imprese che hanno registrato le maggiori differenze. Nel 2021, le aziende più tecnologicamente avanzate hanno avuto margini del 14%, mentre le altre micro-imprese si sono fermate all’8%. Le imprese distrettuali continuano ad investire in innovazione, presentando un tasso di brevetti pari a 75 ogni 100 aziende, rispetto ai 51 delle aree non distrettuali, portando evidenti vantaggi in termini di redditività e produttività.
Un’analisi di 423 imprese localizzate nel Triveneto, Emilia Romagna e Marche, prevalentemente attive in settori ad alta intensità distrettuale come meccanica, agro-alimentare e legno-arredo, ha mostrato una dinamica di miglioramento dei margini, rafforzatasi tra il 2019 e il 2021. Un altro aspetto di miglioramento riguarda la governance aziendale. Secondo Intesa Sanpaolo, la capacità delle imprese di rinnovarsi e potenziare le competenze passa attraverso un maggiore coinvolgimento nella transizione tecnologica e sostenibile, agevolata anche dal passaggio generazionale. Il report evidenzia un invecchiamento degli amministratori nei distretti nel 2022, con il 12,6% delle imprese guidate esclusivamente da persone con almeno 65 anni, quasi il 2% in più rispetto al 2019.
Contemporaneamente, l’incidenza delle imprese distrettuali con almeno un membro under 40 nel consiglio di amministrazione è scesa al 19,9%, rispetto al 23,4% del 2019. Questo dato dovrebbe far riflettere sul comparto economico, considerando che le imprese con almeno un giovane nel consiglio d’amministrazione hanno registrato una crescita maggiore del fatturato negli ultimi 3 anni e dimostrato maggiore innovazione e attenzione agli aspetti ambientali.