Grand Theft Auto V, uscito per la prima volta nel 2013 e poi protagonista di innumerevoli remaster, è stato un successo come pochi altri nella storia dell’industria dei videogiochi. Non deve allora stupire scoprire che il suo successore, l’atteso GTA 6 di cui si sa ancora poco o nulla, sia atteso con enorme apprensione da parte dei fan della serie e degli analisti.
Sul gioco, di cui ignoriamo la data d’uscita, esisteva una coltre di mistero apparentemente invalicabile. Esisteva, perché in realtà, di recente, qualcosa è emerso. È successo quando Arion Kurtaj, un ragazzino residente nel Regno Unito, è riuscito ad accedere ai sistemi informatici di Rockstar Games, il publisher del gioco, ottenendo e condividendo un filmato con oltre 50 minuti di gameplay, proveniente da quella che ora sappiamo con certezza essere una versione estremamente acerba e rudimentale dell’alpha del gioco. Il leak risale a novembre dell’anno scorso.
Nel frattempo, l’identità del ragazzo autore del furto è stata rivelata a quel giovane è stato rinviato in giudizio. Potrebbe, tuttavia, non ricevere nemmeno un buffetto sulle guance, men che meno rischiare conseguenze penali.
Durante una delle udienze preliminari, riporta la rivista specializzata Game Rant, un gruppo di psichiatri ha dichiarato che l’adolescente “non è in grado di sostenere un processo” a causa di una non precisata condizione psichiatrica, che gli impedirebbero di comprendere le prove presentate in aula, oltre che di difendersi dalle accuse (peraltro molto gravi: da accesso abusivo a sistema informatico ad estorsione).
Arion Kurtaj, da poco diciottenne, faceva parte del gruppo di hacker noto con il nome Lapsus$. Il gruppo aveva tentato di ricattare Rockstar Games, minacciando di pubblicare il codice sorgente di Grand Theft Auto 6 se non avesse ricevuto il pagamento di un ingente riscatto in cripotvalute.
Lapsus$ ha membri in tutto il mondo e in passato ha rivendicato attacchi a numerose altre grandi aziende, tra cui Samsung, Microsoft, Nvidia e Ubisoft.