Le autorità russe hanno vietato ai dipendenti del Governo di utilizzare qualsiasi dispositivo prodotto dalla Apple per motivi di lavoro. Il Cremlino teme che il Governo statunitense possa usare i Mac e gli iPhone per spiare i funzionari dello Stato.
A partire da lunedì, il ministero del commercio del paese ha vietato l’uso degli iPhone per tutti gli “usi lavorativi”. Altre agenzie, tra cui il ministero delle telecomunicazioni e dei media della Russia, hanno già aggiornato le loro linee guida per disporre un simile divieto. I ministeri che non l’hanno ancora fatto, scrive il Financial Times, interverranno a breve. Una vera e propria psicosi, che ricorda – non fosse che in quel caso i sospetti apparivano fondati – quella che aveva colpito gli Stati Uniti in relazione a TikTok e Huawei.
Un divieto, quello nei confronti degli iPhone, che ad ogni modo prevede alcuni margini di tolleranza. Ad esempio, i dipendenti possono continuare ad usarli per motivi personali, a patto che non li usino per leggere la corrispondenza ufficiale (i messaggi con i colleghi, dunque, sono tassativamente vietati).
In seguito all’invasione della Russia in Ucraina lo scorso febbraio, l’azienda ha interrotto l’accesso ad Apple Pay. Successivamente ha interrotto tutte le vendite dei suoi prodotti in Russia. All’epoca, Apple ha chiarito che la decisione era una risposta all’invasione, affermando di stare “dalla parte di tutte le persone” che hanno sofferto a causa della guerra.
Ad inizio giugno, i servizi segreti russi, l’FSB, hanno dichiarato di aver scoperto un “operazione di spionaggio da parte delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti” che coinvolgeva dispositivi Apple.