È un grande risultato per l’Italia aver eliminato la rosolia come malattia endemica. Questo significa che la trasmissione della malattia è stata interrotta nel Paese per un periodo di almeno 12 mesi, e verrà dichiarata formalmente eliminata quando la trasmissione endemica del virus sarà stata interrotta per almeno 36 mesi. Ad annunciarlo è la Commissione di verifica regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione Europea.
La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus RNA. Sebbene solitamente sia una malattia lieve, può avere conseguenze gravi se contratta durante la gravidanza, portando a aborto spontaneo, morte fetale o anomalie congenite nell’embrione, come sordità, cataratta, difetti cardiaci e disabilità intellettive. La rosolia è la principale causa di difetti congeniti prevenibili a livello mondiale. La malattia si trasmette attraverso goccioline trasportate dall’aria quando le persone infette starnutiscono o tossiscono.
La vaccinazione è uno strumento essenziale per prevenire la rosolia. In Italia, è stato compiuto un grande sforzo per migliorare le coperture vaccinali contro la rosolia, includendo l’introduzione della seconda dose di vaccino e l’obbligo di notifica dei casi di rosolia in gravidanza e rosolia congenita. Grazie all’impegno di professionisti a livello nazionale, regionale e locale e all’aumento delle coperture vaccinali, i casi di rosolia sono drasticamente diminuiti nel paese, con un’incidenza inferiore a 1 caso per milione di abitanti. Dal 2019 non è stato notificato alcun caso di rosolia congenita.
Tuttavia, è importante sottolineare che finché la malattia non sarà eradicata globalmente, esiste ancora la possibilità che possa essere introdotta nel paese da altre zone geografiche dove la rosolia è ancora endemica. Pertanto, è fondamentale mantenere alte coperture vaccinali, rafforzare la sorveglianza e rispondere rapidamente a eventuali casi importati per mantenere lo stato di eliminazione della rosolia in Italia. Inoltre, è particolarmente importante che le donne in età fertile conoscano il proprio stato immunitario verso la rosolia prima di iniziare una gravidanza e si sottopongano alla vaccinazione se ancora suscettibili all’infezione.