Il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue più comune in Italia, con circa 6.000 nuove diagnosi all’anno, soprattutto tra gli anziani. Questa patologia ha subito un cambiamento significativo nel suo percorso clinico grazie alle innovazioni terapeutiche degli ultimi anni. Sebbene non ci sia ancora una cura definitiva, è possibile cronicizzare la malattia, con periodi di remissione alternati a ricadute, portando a una maggiore complessità nella gestione dei pazienti. Per affrontare questo problema, è stato presentato a Roma il documento “Conoscere il mieloma multiplo: come migliorare il percorso assistenziale”, un policy brief sviluppato all’interno del progetto “Conoscere il mieloma multiplo” promosso da Sanofi in collaborazione con l’European Myeloma Network Italy e l’associazione “La lampada di Aladino Ets”.
Il documento, indirizzato alle istituzioni, propone una serie di suggerimenti operativi per sviluppare un modello di presa in carico dei pazienti che risponda alle loro necessità ancora non soddisfatte. Tra le proposte vi è il potenziamento dell’integrazione dei servizi socio-territoriali con il sistema ospedaliero e la decentralizzazione di alcune prestazioni a bassa complessità nel territorio, al fine di ridurre l’impatto della malattia sui pazienti, le loro famiglie e gli operatori sanitari. Vanessa Cattoi, della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sottolinea che il mieloma multiplo rappresenta una sfida per il Sistema Sanitario Nazionale, poiché non esiste ancora una terapia che garantisca la piena guarigione e colpisce principalmente gli anziani.
Il professor Mario Boccadoro, presidente dell’European Myeloma Network Italy, evidenzia che i progressi terapeutici hanno reso possibile la cronicizzazione della malattia, ma hanno anche generato una maggiore complessità nella gestione per medici, decisori e pazienti stessi. Pertanto, è stato avviato un percorso di collaborazione tra medici e pazienti per individuare le criticità e i bisogni insoddisfatti e presentare alle istituzioni soluzioni operative concrete per migliorare l’assistenza ai pazienti.
Il documento propone 10 proposte che si concentrano su tre linee guida principali: promuovere una maggiore integrazione tra i centri di ematologia e la medicina territoriale nella presa in carico dei pazienti; implementare le linee guida del nuovo Piano oncologico (PON) e aumentare la conoscenza sulla malattia, anche tra i medici di medicina generale, attraverso esami ematici di routine per la popolazione over 60. Davide Petruzzelli, presidente dell’Associazione “La lampada di Aladino Ets”, sottolinea l’importanza di riconfigurare il Sistema Sanitario Nazionale in modo più vicino al cittadino, fornendo un’assistenza di elevata qualità. Fulvia Filippini di Sanofi Italia sottolinea l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni terapeutiche innovative per migliorare la qualità della vita dei pazienti e l’importanza della collaborazione tra istituzioni, clinici, pazienti e associazioni di pazienti per soddisfare appieno le loro esigenze.
Il documento è stato redatto da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del mondo clinico e dei pazienti, tra cui Michele Cavo dell’Università di Bologna, Francesco Di Raimondo dell’Azienda Ospedaliera/Universitaria Vittorio Emanuele di Catania, Maria Teresa Petrucci dell’Università La Sapienza di Roma e un gruppo di pazienti affetti da mieloma multiplo.