Roma diventerà la capitale mondiale della geologia e delle scienze del Quaternario da oggi al 20 luglio 2023. L’Università “La Sapienza” ospiterà INQUA 2023, il convegno internazionale sui cambiamenti ambientali giunto alla ventunesima edizione. All’evento sono attesi oltre 3000 relatori da 102 paesi. Saranno impegnati in 208 sessioni, durante le quali si confronteranno sull’evoluzione del pianeta, della biosfera e dei processi geologici per comprendere meglio le dinamiche dei sistemi naturali.
Il Quaternario è il periodo geologico in cui viviamo attualmente, iniziato 2,5 milioni di anni fa. Fra le principali novità che saranno presentate spiccano recentissimi studi sui fossili di uomo di Neanderthal rinvenuti nella grotta Guattari a San Felice Circeo, su un’area nel comasco interessata da fenomeni sismici e su nuove perforazioni e un vertice imminente al lago del Fucino.
Siamo onorati di poter ospitare a Roma la comunità scientifica internazionale della geologia e delle scienze del Quaternario, cercando di offrire un contributo utile alla comprensione dei fenomeni ambientali attraverso lo studio dei cambiamenti avvenuti nel periodo del Quaternario, che sembra lunghissimo ma che in realtà rappresenta l’ultimissima parte della storia del nostro pianeta. Questa ricerca è fondamentale per avere una conoscenza di base delle trasformazioni avvenute, per poter consentire ad altri scienziati di prevedere e anticipare quelle che si verificheranno, considerando anche la principale variabile intervenuta nel frattempo: l’attività della specie umana che nel frattempo si è evoluta e ha iniziato a incidere sull’ambiente e sul territorio.
Francesco Latino Chiocci, presidente di INQUA 2023
INQUA 2023 rappresenta un’occasione unica per gli scienziati di tutto il mondo di condividere le loro conoscenze e collaborare alla ricerca di soluzioni ai problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta. Il convegno sarà un’importante occasione per fare il punto sugli ultimi studi nel campo della geologia e delle scienze del Quaternario, e per discutere di come questi studi possono essere utilizzati per affrontare le sfide ambientali del futuro.