Tutti paranoici per l’IA: un concorso ha squalificato una fotografa, ma la foto l’aveva scattata davvero lei

Una donna australiana ha sottoposto una foto realizzata con il suo iPhone ad un concorso locale di fotografia. “I giudici l’hanno amata!”, scrive il The Guardian. Ma poi hanno cambiato idea, decidendo di squalificare la donna, citando il forte sospetto che lo scatto fosse stato realizzato usando un’intelligenza artificiale. Paranoia legittima? In un certo sì, contando che, effettivamente, nel passato recente è successo che alcune foto ‘artificiali’, realizzate usando la cosiddetta IA generativa, hanno effettivamente vinto alcuni concorsi con grave imbarazzo per i giudici che hanno deciso di premiarle. Ma in questo caso non c’è trucco e non c’è inganno: la foto era stata scattata realmente dalla donna protagonista, suo mal grado, di questa assurda vicenda.

La donna in questione si chiama Suzi Dougherty e non è un nome noto della scena. Anzi, a dirla tutta non è nemmeno una fotografa amatoriale, nell’accezione che si userebbe per qualcuno con una passione per la fotografia che dedica parecchie ore a questo hobby, nella speranza di poterne fare una professione. La Dougherty ha raccontato di aver scattato la fotografia per puro caso: stava visitando una mostra di Gucci e ha deciso di fotografare suo figlio in compagnia con due manichini. Il risultato è stato sorprendente: la foto è venuta benissimo, al punto che sembra uscita da una campagna pubblicitaria.

Certo, magari un aiutino c’è stato, considerato che gli smartphone moderni utilizzano l’IA per calibrare i colori e aggiustare mille altri parametri, contribuendo a restituire il migliore risultato possibile senza grandi sforzi. Ma le regole del concorso in questione, spiega il Guardian, non vietavano affatto di presentare scatti realizzati con uno smartphone, anche se il risultato è stato almeno in parte corretto automaticamente dal software del telefono.

“Sono delusa di non aver vinto? Solo ad un certo punto”, racconta al Guardian la donna. “In realtà sono più che altro lusingata e mio figlio Caspar, che ha 18 anni, ha trovato l’episodio estremamente buffo”.

I due erano stati alla mostra al Powerhouse Museum di Sydney, dove erano esposti diversi allestimenti utilizzati da Gucci in alcune delle sue campagne pubblicitarie di maggior successo.  “Lui indossava un cardigan che faceva pendant e abbiamo fatto una foto spensierata”, ha raccontato Dougherty. “Ci è piaciuta molto, così l’abbiamo fatta stampare per mia madre che ama Gucci ma non è potuta venire con noi alla mostra perché era malata”.

Proseguendo il racconto, la Dougherty ha aggiunto di essersi completamente dimenticata del concorso, finché un amico non le ha scritto per avvisarla che la foto era stata apposta in una bacheca del negozio di fotografia che aveva organizzato l’iniziativa. “Questa foto è stata squalificata”, si legge nella didascalia apposta sulla bacheca. “Le regole del concorso vietano le foto realizzate usando l’IA”.

“Non saprei nemmeno come fare una foto con l’intelligenza artificiale, a malapena ho capito come funziona ChatGPT”, ha quindi spiegato la donna concludendo il suo racconto.

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