Nel mondo si affronta il caldo estivo, ma a Johannesburg è caduta la neve, suscitando stupore e gioia generale, soprattutto tra i più piccoli. È stata la prima nevicata in oltre un decennio, l’ultima volta che era successo è stato nel 2012, undici anni fa, e prima ancora nel 1996. Per alcuni bambini, questa è stata la prima volta che hanno visto la neve. I mesi tra giugno e agosto in Sudafrica corrispondono all’inverno, quindi lunedì c’era grande eccitazione nell’aria. Gli abitanti hanno definito l’evento come “pura magia” sui social media e si sono radunati in gran numero al parco Zoo Lake per fare palle di neve. È stato descritto come un meraviglioso inizio di settimana.
Anche se la neve è caduta e ha creato un paesaggio innevato, non durerà a lungo. I meteorologi attribuiscono la caduta della neve a un’onda di umidità accompagnata da temperature fredde e vento gelido. Tuttavia, il professor Francois Engelbrecht, esperto di climatologia presso l’Università del Witwatersrand, ha dichiarato che le condizioni in cui si è verificata la nevicata non sono così eccezionali e non possono essere attribuite al cambiamento climatico. Di solito, a Johannesburg la neve cade una volta ogni cinque anni, con nevicate più consistenti come quella di lunedì 10 luglio che si verificano ogni 10-12 anni.
Nonostante l’evento eccezionale, la copertura mediatica ha coinvolto anche Al Jazeera, un’emittente di paesi solitamente caratterizzati da un clima caldo. Sul loro sito web si fa notare che Johannesburg si trova ad un’altitudine superiore ai 1.700 metri e che attualmente l’emisfero australe è in pieno inverno. Quindi, sebbene l’evento sia straordinario, ci sono elementi geografici e stagionali che possono spiegare la nevicata.
Nonostante la caduta della neve a Johannesburg sia stata un evento raro, è stato un momento di gioia per la comunità locale, specialmente per i bambini che hanno potuto vivere un’esperienza unica. Anche se la neve non durerà a lungo, il ricordo di questo spettacolo naturale rimarrà impresso nella memoria di coloro che hanno potuto viverlo.