Un’unica iniezione di klotho, una proteina della longevità, può migliorare la memoria nei primati anziani, secondo uno studio condotto presso l’Università della California a San Francisco e pubblicato su Nature Aging. I ricercatori hanno somministrato una dose ridotta di klotho a 18 macachi rhesus anziani, con risultati promettenti per il potenziamento delle funzioni cognitive.
Gli autori dello studio affermano che questi risultati potrebbero rappresentare un passo avanti verso l’applicazione clinica di klotho come trattamento per il ringiovanimento delle funzioni cerebrali. La cognizione è una funzione chiave del cervello che viene compromessa dall’invecchiamento e dalle malattie legate all’età, come l’Alzheimer.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita a livello globale, i deficit cognitivi rappresentano una sfida biomedica che richiede interventi farmacologici efficaci. La presenza della proteina klotho, associata alla longevità e precedentemente dimostrata per estendere la durata della vita nei topi, diminuisce con l’invecchiamento.
Ricerche recenti hanno evidenziato che klotho migliora la funzione sinaptica e potenzia le capacità cognitive nei topi. Per verificare se la klotho abbia effetti simili sulla cognizione nei primati non umani, i ricercatori hanno somministrato una dose singola e ridotta di klotho a 18 macachi rhesus anziani, con un’età media di 22 anni. I risultati hanno mostrato un miglioramento significativo delle funzioni cognitive nei primati anziani dopo l’amministrazione di klotho.
Le misurazioni sono state effettuate attraverso test che valutano la memoria di lavoro e spaziale. I ricercatori hanno osservato che i miglioramenti causati dalla somministrazione della proteina sono perdurati per almeno due settimane.
Non sono stati riscontrati miglioramenti cognitivi con dosi più elevate di klotho. Gli autori dello studio concludono che gli effetti benefici di klotho sulla cognizione si estendono anche ai primati non umani e che questi risultati potrebbero essere utili nello sviluppo futuro di interventi per contrastare il declino cognitivo negli esseri umani anziani.