La riduzione dei limiti di inquinanti atmosferici approvata dal Parlamento europeo nel nuovo regolamento comunitario sulla qualità dell’aria porterà a un aumento dei comuni italiani che non rispettano tali limiti. Secondo il network legale di Consulcesi, questa estensione dei territori inquinati comporterà un aumento dei cittadini che potranno aderire all’azione collettiva “Aria Pulita”, che finora era riservata ai residenti di oltre 3.300 comuni. Gli esperti di Consulcesi stimano che i nuovi parametri aumenteranno di circa il 10% il numero potenziale dei partecipanti a tale azione collettiva.
Il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, afferma che sono già state ricevute diverse migliaia di adesioni, in costante aumento. L’attenzione crescente degli italiani sul diritto di respirare aria pulita, come è successo di recente in Francia, sta generando una maggiore richiesta di partecipazione all’iniziativa legale di Consulcesi, che mira a “costringere” le istituzioni a risarcire i cittadini italiani che non hanno goduto del diritto a vivere in un ambiente salubre.
Tortorella sottolinea che l’azione collettiva “Aria Pulita”, grazie alla sua vasta platea di partecipanti, rappresenta attualmente il miglior strumento per influenzare concretamente le decisioni politiche. L’obiettivo non è solo risarcire gli italiani, ma anche spingere le istituzioni ad adottare una serie di azioni volte a migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, la salute del pianeta e dei suoi abitanti.
La decisione del Parlamento europeo di fissare obiettivi più rigidi per il 2030 e di ridurre i limiti di vari inquinanti, tra cui le particelle sottili (Pm2.5, Pm10), il biossido di azoto (NO2), l’anidride solforosa (SO2) e l’ozono (O3), viene accolta positivamente da Tortorella. Egli condivide l’intento di assicurare che la qualità dell’aria nelle città europee, comprese quelle italiane, non sia dannosa per la salute umana, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Gli europarlamentari hanno inoltre sottolineato la necessità di aumentare il numero di punti di monitoraggio della qualità dell’aria, soprattutto nelle aree urbane, e di utilizzare indicatori chiari e comuni in tutti gli Stati membri, dimostrando così la volontà di prendersi cura del nostro pianeta.