La ricerca ha coinvolto 14 astronauti che hanno trascorso mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. I risultati hanno mostrato che l’attività dei geni nei globuli bianchi, le preziose cellule del nostro sistema immunitario, si riduce rapidamente nello spazio. Fortunatamente, dopo il ritorno sulla Terra, l’espressione genica torna alla normalità in breve tempo. Una debole immunità aumenta il rischio di malattie infettive, rendendo gli astronauti più vulnerabili e limitando la loro capacità di svolgere loro lavoro ma, soprattutto, in caso di infezione o problemi immunitari gravi, gli astronauti hanno un accesso limitato alle cure e ai farmaci.
Lo studio
Nello studio, i ricercatori hanno analizzato i globuli bianchi degli astronauti prima, durante e dopo il volo spaziale. Hanno scoperto che l’espressione genica di 247 geni era solo di circa un terzo rispetto ai livelli normali durante il soggiorno nello spazio. Questo fenomeno si è verificato all’inizio del viaggio nello spazio, ma è rimasto stabile durante la permanenza. Fortunatamente, dopo circa un mese dal ritorno sulla Terra, i geni hanno iniziato a comportarsi normalmente. Tuttavia, nuove contromisure specifiche saranno necessarie per affrontare questo problema.
Non è la prima volta che gli scienziati documentano disfunzioni immunitarie nello spazio. Gli astronauti hanno sperimentato la riattivazione di virus dormienti come l’Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi infettiva, il varicella-zoster, responsabile dell’herpes zoster, e l’herpes simplex 1, responsabile dell’herpes labiale. Inoltre, è stato osservato che gli astronauti rilasciano un maggior numero di particelle virali nei loro fluidi biologici, come la saliva e l’urina, aumentando il rischio di diffondere gli agenti patogeni ad altri astronauti il cui sistema immunitario potrebbe essere indebolito.
Siamo pronti per colonizzare lo spazio?
Finanziata dall’Agenzia spaziale canadese, la ricerca si aggiunge ad altre che hanno evidenziato i cambiamenti che avvengono nel corpo degli astronauti nello spazio. Oltre alle disfunzioni immunitarie, gli effetti includono l’atrofia ossea e muscolare, cambiamenti cardiovascolari, problemi all’equilibrio dell’orecchio interno e sindrome oculare. Inoltre, c’è la preoccupazione del rischio di cancro dovuto all’esposizione prolungata alle radiazioni. Secondo i ricercatori, questo comportamento alterato potrebbe essere causato da un fenomeno chiamato “spostamento dei fluidi”, in cui il sangue si redistribuisce dal basso verso l’alto a causa dell’assenza di gravità terrestre. Sorprendentemente, sembra che l’esposizione alle radiazioni solari nello spazio non sia direttamente responsabile di questi effetti.