Una scoperta eccezionale ha svelato una poesia di Virgilio incisa su un’anfora romana trovata in Spagna. Questo ritrovamento è considerato senza precedenti dagli esperti ed è la prima volta che versi del celebre poeta sono stati rinvenuti su un vaso. Nel 2016, frammenti di quest’anfora sono stati scoperti durante uno scavo nel sito di Noguera, vicino a Cordova, condotto da archeologi spagnoli.
Uno studio condotto da un team di archeologi delle università di Barcellona, Montpellier, Siviglia, Cordoba e dell’Istituto Catalano di Archeologia Classica ha approfondito questa straordinaria scoperta. È importante sottolineare che, di solito, i vasai romani incidevano sulle anfore etichette con nomi di persone, date o luoghi, e non poesie.
La poesia incisa consiste in cinque righe composte da gruppi di due o tre parole. Queste sono state scritte con uno stilo mentre l’anfora si stava asciugando a testa in giù, nella fase iniziale dell’assemblaggio. Il frammento preservato è di dimensioni ridotte, con uno spessore di 1,2 cm, lungo 8 cm e largo 6 cm.
Si ipotizza che il graffito possa essere stato realizzato in una delle proprietà della famiglia senatoriale dei Fabii. Gli studiosi hanno datato i frammenti delle anfore tra il II e il III secolo d.C.
Esistono due possibili spiegazioni per la presenza di questa poesia incisa sull’anfora. Potrebbe essere stata realizzata da un adulto per insegnare a leggere a un bambino piccolo, oppure potrebbe essere stato un bambino a imparare i versi a memoria e a inciderli. Virgilio era il poeta più popolare del suo tempo e il suo poema “L’Eneide” veniva insegnato nelle scuole, rappresentando un esercizio pedagogico per molte generazioni. Questo ha portato molti autori a collegare i versi di Virgilio a scopi educativi, come dimostrano i resti di materiali ceramici da costruzione su cui spesso sono presenti.
Considerando che il primo libro delle “Georgiche” di Virgilio è dedicato all’agricoltura e che l’area intorno a Cordova è prevalentemente rurale, l’uso pedagogico di questa poesia non è da escludere, soprattutto se si considera la presenza significativa di bambini nelle officine ceramiche. Gli studiosi stanno dibattendo se questo graffito fosse un semplice esercizio meccanico o una pratica di scrittura ad scopo ludico.
La poesia incisa recita: “Scambiò la ghianda aonia con la spiga fertile e mescolò l’acqua con l’uva scoperta”. Questi versi corrispondono al testo delle “Georgiche”: “Se è vero che per vostra grazia il genere umano sostituì le caonie ghiande con le pingui spighe di grano e mescolò l’acqua dell’Acheloo col vino che aveva scoperto”. Questo ritrovamento offre un’interessante testimonianza della diffusione e dell’influenza della poesia di Virgilio nel mondo romano dell’epoca.