La realtà virtuale sta dimostrando di essere un prezioso strumento per distrarre i bambini durante trattamenti medici o procedure invasive, aiutandoli a ridurre la sensazione di dolore e l’ansia che spesso li accompagna. I pediatri del Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli stanno sperimentando l’uso di visori per la realtà virtuale, che permettono ai giovani pazienti di immergersi in giochi interattivi o storie durante tali procedure. Questa innovativa soluzione consente di rimuovere schegge da una mano o di applicare punti di sutura senza che il bambino provi dolore o si stressi eccessivamente.
Il dottor David Korn, dirigente medico di I livello del Pronto Soccorso Pediatrico, spiega che l’ansia dei bambini in questa situazione può derivare da diversi fattori, tra cui il dolore e la paura per la procedura. Questa ansia si manifesta spesso con pianto, aggressività o rifiuto di sottoporsi a visite e procedure diagnostiche o terapeutiche necessarie. Tali comportamenti possono essere difficili da gestire per i genitori e il personale sanitario. L’utilizzo della realtà virtuale consente di ridurre lo stress e l’ansia dei bambini attraverso il gioco, offrendo loro un’esperienza immersiva che li distrae da ciò che il medico sta facendo e aumentando la loro soglia del dolore.
I benefici dell’uso della realtà virtuale si estendono anche ai medici e agli infermieri, poiché un ambiente tranquillo riduce il rischio di burnout. Durante le procedure, i bambini indossano il visore che li distrarre completamente e li mantiene tranquilli, eliminando la necessità di restrizioni fisiche. I genitori possono quindi sentirsi rassicurati e contribuire a creare un ambiente privo di ansia.
Nel Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli, in collaborazione con il dottor Cyril Sahyoun degli Hôpitaux Universitaires de Genève, viene utilizzata la realtà virtuale completamente immersiva. Grazie a un visore donato dalla Onlus Lollo 10, i bambini possono vivere un’esperienza interattiva che crea ambienti rassicuranti, distogliendoli dall’ambiente circostante durante le procedure dolorose come la rimozione di corpi estranei, l’applicazione di punti di sutura e i prelievi venosi o arteriosi. Questo approccio consente di evitare l’uso di farmaci o sedativi per tranquillizzare i bambini, offrendo vantaggi significativi in termini di stress per i genitori e il personale medico, nonché di risparmio di tempo e risorse.
I primi risultati di questa sperimentazione sono sorprendenti, poiché i bambini si estraniano completamente dal mondo esterno una volta che iniziano a giocare e interagire con il visore. Questo permette loro di rimuovere l’esperienza traumatica associata alla permanenza in Pronto Soccorso, mentre gli operatori sanitari possono lavorare senza stress.
La realtà virtuale può essere classificata come non-immersiva, semi-immersiva o completamente immersiva, a seconda del livello di isolamento dal mondo reale. Nel caso del Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli, viene utilizzata la realtà virtuale completamente immersiva grazie all’utilizzo di visori montati su display, che permettono interazioni multiple attraverso vari canali sensoriali. Questo crea un ambiente illusorio in cui le azioni del bambino sono definite dagli stimoli sensoriali forniti dal computer. L’interazione attiva con il mondo virtuale è fondamentale per un’immersione completa, consentendo al bambino di distaccarsi temporaneamente dal mondo reale.