Spesa: la filiera corta riduce la distanza tra consumatore e produttore

Negli ultimi anni, un nuovo modo di fare la spesa sta guadagnando sempre più popolarità, grazie a brand che stanno riducendo la distanza tra consumatori e produttori attraverso l’adozione di un modello di business basato sulla filiera corta. Nonostante la grande distribuzione organizzata (GDO) rimanga il canale principale per gli italiani, sempre più persone sono alla ricerca di prodotti di alta qualità e provenienti da fonti affidabili. Tuttavia, persiste una certa distanza tra i grandi attori della GDO e il mondo dei produttori e degli agricoltori.

Sfruttando questa discrepanza e sperimentando un approccio che accorcia la filiera, sono emerse numerose marche che offrono una proposta di valore specifica e diretta. Grazie alle opportunità offerte dall’agritech, questo trend ha dato vita a un’esplosione di startup in grado di competere a livello internazionale.

Un esempio di successo in questo settore è Cortilia, fondata nel 2011. Questa food-tech company offre un servizio di e-commerce che consente di ricevere a domicilio, entro 24 ore, prodotti provenienti da piccole e medie aziende agricole selezionate in tutta Italia. Cortilia si concentra sulla filiera corta per la vendita di prodotti locali, garantendo freschezza grazie al breve tempo trascorso tra la raccolta, la produzione e la consegna. Inoltre, instaura un rapporto diretto con i produttori, eliminando gli intermediari e riducendo i costi legati alla conservazione e al trasporto. L’offerta di Cortilia comprende frutta, verdura, pesce, carne, salumi, formaggi, uova, pane, vino, birra e prodotti per la cura della persona e per la casa. L’obiettivo di Cortilia è offrire un’esperienza autentica e genuina di spesa online, dalla campagna alla tua casa.

Altri esempi includono Orteat, che connette i consumatori con i produttori locali selezionati, e brand come Miscusi e Pasta Evangelists, che permettono ai consumatori di acquistare ingredienti freschi e autentici per cucinare a casa propria. Tannico offre una vasta selezione di vini provenienti da produttori locali, mentre piattaforme come Soplaya e Direttoo facilitano l’acquisto di prodotti freschi per ristoratori e chef.

Queste nuove realtà non solo promuovono prodotti locali, ma spesso valorizzano varietà italiane dimenticate o considerate minori, riproponendole e restituendo loro nuova importanza, rispettando la stagionalità e i ritmi naturali. Nonostante l’aumento degli e-commerce e dei marketplace, è improbabile che sostituiscano completamente la GDO tradizionale in Italia. Ciò è dovuto ai costi logistici elevati, alla scarsa propensione agli acquisti online e ai requisiti di sottoscrizione o abbonamento per accedere alle offerte di queste marche. Tuttavia, queste nuove aziende si rivolgono a una nicchia di consumatori desiderosi di supportare le imprese locali e ridurre l’impatto ambientale.

La vera potenzialità di questi brand innovativi sta nel contribuire in modo complementare all’offerta della GDO, collaborando con i canali di distribuzione esistenti e diventando portavoce delle piccole e medie imprese italiane di eccellenza. In questo modo, soddisfano la crescente domanda di prodotti alimentari di alta qualità e contribuiscono a preservare e valorizzare il patrimonio di tradizioni e artigianato che caratterizza il made in Italy. La rivoluzione del carrello della spesa è iniziata, aprendo nuove prospettive per i consumatori attenti alla provenienza e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano.

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