La malattia renale cronica colpisce circa 75 milioni di persone in Europa, caratterizzata da danni irreversibili ai reni o da una ridotta funzionalità renale persistente per almeno tre mesi. I pazienti con malattia renale avanzata o terminale sono particolarmente vulnerabili al Covid-19 e presentano un rischio di mortalità elevato, con tassi che raggiungono il 21-25%. Attualmente, dispongono di poche opzioni terapeutiche sicure ed efficaci.
Tuttavia, il Comitato per i medicinali per uso umano dell’ente regolatorio europeo ha espresso un parere positivo sull’uso di remdesivir per il trattamento di questi pazienti, compresi quelli sottoposti a dialisi. Remdesivir è un analogo nucleotidico sviluppato da Gilead ed è considerato lo standard di cura antivirale per i pazienti ospedalizzati con Covid-19. È raccomandato anche per ridurre la progressione della malattia nei pazienti ad alto rischio non ricoverati. Il farmaco agisce inibendo direttamente la replicazione virale nelle cellule, mirando all’RNA polimerasi del Sars-Cov-2. È stato dimostrato in vitro che mantiene la sua attività anche contro le varianti più recenti, compresa l’omicron, che destano preoccupazione.
La raccomandazione europea si basa su due studi clinici: uno studio di fase 1 sulla farmacocinetica e lo studio di fase 3 Redpine, un trial randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo, condotto su pazienti con Covid-19 e compromissione renale. Lo studio Redpine ha coinvolto 243 adulti ricoverati, di cui 163 hanno ricevuto remdesivir e 80 il placebo, insieme alle cure standard, per un massimo di cinque giorni.
Sebbene lo studio Redpine non abbia potuto valutare pienamente l’efficacia del farmaco a causa della partecipazione inferiore alle aspettative, non sono state riscontrate reazioni avverse significative. Pertanto, non è necessario alcun aggiustamento della dose di remdesivir nei pazienti con compromissione renale. La Commissione europea esaminerà questa raccomandazione e, se approvata, remdesivir diventerà il primo e unico trattamento antivirale autorizzato per il Covid-19 utilizzabile in tutte le fasi della malattia renale.
Nel frattempo, Gilead sta anche sviluppando un antivirale sperimentale chiamato obeldesivir, un inibitore nucleosidico che agisce direttamente sulla Rna polimerasi dipendente dal Sars-Cov-2. Questo composto, una volta metabolizzato, agisce in modo simile a remdesivir, bloccando la replicazione virale. Ciò potrebbe rappresentare una nuova opzione terapeutica orale per i pazienti affetti da Covid-19.