Sette antichi strumenti a fiato sono stati recentemente scoperti da un team franco-israeliano nel sito preistorico di Eynan-Mallaha nel nord di Israele. Questa scoperta eccezionale è stata pubblicata su Nature Scientific Reports e ha attirato l’attenzione degli scienziati. Nonostante il sito sia stato oggetto di studi accurati fin dal 1955, continua a svelare sorprese.
I sette flauti risalgono a circa 12.000 anni fa e rappresentano la prima scoperta di questo tipo nel Vicino Oriente. Realizzati con ossa di un piccolo uccello acquatico, i flauti producono un suono simile a quello di alcuni rapaci, come lo sparviero e il gheppio comune, quando vengono soffiati all’interno. La scelta delle ossa per la realizzazione di questi strumenti non è stata casuale: nel sito sono state rinvenute anche ossa di uccelli più grandi, che producono suoni più profondi. I Natufiani, l’antica civiltà del Vicino Oriente che abitava il villaggio di Eynan-Mallaha tra il 13.000 e il 9.700 a.C., selezionavano appositamente ossa più piccole per ottenere il suono acuto necessario per imitare questi specifici rapaci.
Gli studiosi ipotizzano che questi strumenti potessero essere utilizzati per la caccia, la musica o addirittura per comunicare con gli stessi uccelli. È evidente che i Natufiani attribuivano un valore simbolico speciale agli uccelli, come dimostrato dai numerosi ornamenti realizzati con artigli trovati nel sito di Eynan-Mallaha.
Il villaggio di Eynan-Mallaha, situato sulle rive del lago Hula, è stato la patria dei Natufiani per 3.000 anni. Questa scoperta assume grande importanza per comprendere le pratiche e le abitudini di una cultura che si trovava al crocevia tra stili di vita nomadi e sedentari, nonché per studiare la transizione da un’economia di caccia a un’agricoltura più avanzata.
Il lavoro di ricerca è stato sostenuto dalla Fondazione Fyssen e dal Ministero degli Affari Esteri, evidenziando l’importanza di tali scoperte archeologiche per l’avanzamento della conoscenza storica e culturale.