L’aumento dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe comportare un significativo incremento delle rate per coloro che hanno un mutuo a tasso variabile in Italia. Secondo le simulazioni condotte da Facile.it, in base ad un rialzo di BCE, la rata media del mutuo variabile potrebbe salire a 731 euro. Questo rappresenterebbe un aumento complessivo di quasi 275 euro rispetto all’inizio dello scorso anno, corrispondente a un aumento del 60%. Inoltre, le previsioni di mercato indicano che l’Euribor, il tasso di riferimento per i mutui in Europa, potrebbe continuare a salire fino a settembre.
Le simulazioni sono state effettuate su un finanziamento di 126.000 euro con un piano di rimborso di 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. A seguito delle precedenti decisioni della BCE, il tasso (TAN) è salito dallo 0,67% di gennaio 2022 al 4,67% a giugno 2023, portando la rata mensile del mutuo a 713 euro. Con un ulteriore rialzo dello 0,25%, la rata potrebbe raggiungere i 731 euro, ossia il 60% in più rispetto all’inizio.
Gli esperti sottolineano che sarà necessario monitorare l’andamento effettivo dell’Euribor per capire come cambieranno effettivamente le rate dei mutuatari. Tuttavia, consigliano a coloro che subiscono questi aumenti di valutare soluzioni alternative come la surroga o la rinegoziazione del finanziamento. In ogni caso, è consigliabile farsi aiutare da un consulente finanziario per identificare l’opzione più adatta alle proprie esigenze.
Guardando alle previsioni di mercato, si prevede che l’Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco a settembre 2023, arrivando al 3,84%. Se queste previsioni si verificassero, il tasso medio dei mutui considerati potrebbe superare il 5,10%, con una rata di circa 743 euro. Ciò rappresenterebbe un aumento di oltre 285 euro rispetto a gennaio 2022. Tuttavia, dopo settembre, le aspettative indicano un’inversione di tendenza, con i tassi che dovrebbero iniziare a diminuire.
Inoltre, si segnala che le condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima casa destinati ai giovani scadranno a fine giugno, a meno che il governo non estenda tale agevolazione. Questa misura ha consentito a numerosi giovani under 36 di accedere a condizioni vantaggiose per l’acquisto della loro prima casa. Se l’agevolazione dovesse terminare, gli esperti ritengono che sia preoccupante, poiché i giovani sarebbero particolarmente colpiti, soprattutto in un contesto economico delicato. L’agevolazione ha sostenuto sia i giovani mutuatari che il mercato immobiliare, e quindi sarà importante osservare come reagiranno le istituzioni creditizie a questa eventualità.