Avete presente quando, facendo il bagno al mare, siamo circondati da alghe verdi che sembrano foglie di lattuga? Quelle sono le alghe verdi conosciute come lattuga di mare. Ebbene, secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Göteborg, ci sono molte più specie di lattuga di mare lungo le coste del Baltico e della Scandinavia di quanto si pensasse in precedenza. I ricercatori hanno esaminato ben 10.000 chilometri di costa e hanno scoperto la presenza di ben venti specie diverse di lattuga di mare. Le macroalghe verdi del genere Ulva, che vengono comunemente chiamate lattuga di mare, sono quasi ovunque nella regione del Mar Baltico. Queste alghe sono molto prolifiche e crescono rapidamente, il che le rende molto interessanti per l’industria dell’acquacoltura in espansione. Infatti, sia in Svezia che all’estero, sono in corso studi per utilizzare la lattuga di mare nell’industria alimentare e per diverse applicazioni biochimiche.
Identificate le specie invasive
“Abbiamo studiato la diversità biologica del Mar Baltico, di Kattegatt e di Skagerak prelevando un gran numero di campioni di lattuga di mare su cui abbiamo poi condotto l’analisi del DNA. Abbiamo trovato 20 specie e sottospecie uniche. Tre di queste sono specie invasive che sono arrivate qui in vari modi”, spiega Sophie Steinhagen, ricercatrice del Tjärnö Marine Laboratory. I ricercatori hanno anche trovato specie completamente nuove di lattuga di mare nelle acque svedesi che non sono state precedentemente descritte scientificamente. Alcune di queste sembrano crescere solo nel Mar Baltico. L’importanza di questa indagine è significativa. La coltivazione della lattuga di mare come fonte di cibo è un’industria in rapida crescita e le specie estranee rischiano di diffondersi per semplice ignoranza. Per mantenere e proteggere i preziosi ecosistemi lungo le coste, è importante conoscere le specie che vi crescono e non introdurre nuove specie che rischiano di competere con quelle autoctone.
Coltivare le specie giuste nel posto giusto
“Il nostro studio dimostra che l’attuale metodo di identificazione delle specie, che spesso si basa sull’aspetto delle alghe verdi, è insufficiente per individuare la distribuzione delle varie specie. Non siamo stati in grado di vedere la reale portata della diversità biologica”, afferma Steinhagen. L’inventario ha scoperto molte nuove specie, informazioni che possono essere preziose quando la coltivazione di lattughe di mare viene avviata in nuovi luoghi lungo la costa. È importante coltivare le specie giuste nel posto giusto per evitare il rischio di impattare sulla diversità. “Queste nuove conoscenze ci permettono di sviluppare metodi per mantenere le specie uniche di lattuga di mare lungo una specifica costa. La nostra indagine può anche essere d’aiuto nella stesura di regolamenti relativi alle specie invasive che non dovrebbero essere utilizzate in acquacoltura se si vuole che questa sia sostenibile”, afferma Steinhagen.