Elon Musk ha nuovamente annunciato che presto Twitter consentirà ai suoi creatori di contenuti di monetizzare i tweet. Concettualmente, il sistema di monetizzazione sarà simile a quello di YouTube: crei un buon contenuto visto da milioni di persone e il social ti ricompensa con una parte dei ricavi generati dai banner pubblicitari mostrati agli utenti. La differenza è che per guadagnare con YouTube bisogna creare dei video, mentre su Twitter sarà sufficiente scrivere un buon post.

Tutto semplicissimo, no? Manco per nulla. Ci sono, infatti, degli importanti requisiti. Il primo è relativamente accettabile: solo gli utenti verificati, e dunque abbonati a Twitter Blue, potranno monetizzare i loro tweet. Chi non è abbonato non vedrà un centesimo, a prescindere da quanti milioni di impression facciano i suoi post. Il secondo requisito è decisamente più frustrante: per determinare la somma da pagare al creatore di contenuti, Twitter non conteggerà tutte le visualizzazioni, ma solo quelle che provengono da utenti verificati. Cioè da altri utenti iscritti a Twitter Blue. Che ovviamente sono solo una frazione dei milioni di utenti che affollano la piattaforma.

Realisticamente, quanto è possibile guadagnarci con un sistema del genere? Sia Elon Musk che la nuova CEO Linda Yaccarino si sono ben guardati dal dirlo. Musk si è limitato a spiegare che il “primo blocco di pagamenti” avrà un budget di 5 milioni di dollari.