Le paludi alimentari – aree commercialmente inondate da minimarket, catene di fast food e dal cibo economico e malsano – sono un rischio per la salute delle persone che abitano in queste zone che forniscono troppe alternative junk food (cibo spazzatura). Viceversa, da quando il termine è stato coniato negli anni ’90, c’è molta preoccupazione per i deserti alimentari ovvero le aree in cui mancano opzioni adeguate in termini di cibi sani. Questi fenomeni vengono descritti come un problema sanitario importante che colpisce in modo sproporzionato le persone a basso reddito.

Avete mai sentito parlare di paludi alimentari?

Molti di noi non hanno mai sentito parlare di paludi alimentari, termine che può anche a riferirsi a luoghi malsani in cui vivere. Una palude alimentare è definita come un luogo in cui ci sono più minimarket e fast-food che negozi di alimentari e mercati agricoli, senza supermercati nel raggio di un chilometro e mezzo. Secondo i ricercatori, queste aree tendono ad esistere nelle zone meridionali degli Stati Uniti che presentano i tassi più elevati di malattie croniche, tra cui il cancro ai polmoni, alla prostata, al colon-retto, al seno e altri tipi di neoplasie. I dati sulle paludi alimentari sono stati raccolti dal ricercatore Malcolm Seth Bevel e il suo gruppo di ricerca dell’Università di Augusta, in Georgia, che studiano i problemi della salute pubblica. Hanno raccolto un decennio di statistiche sulla salute nazionale per regione e hanno confrontato i loro risultati con l’Agriculture Food Environment Atlas (Atlante dell’ambiente alimentare) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, raccolto nello stesso periodo, che include i dati relativi alle opzioni di ristorazione locale per regione. Queste informazioni sono state poi confrontate con i dati dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), che hanno registrato una serie di misure sanitarie, tra cui i decessi per cancro. Il loro studio sui deserti alimentari e sulle paludi alimentari ha riguardato il 96,7% degli Stati Uniti, comprendendo 3.038 contee. La ricerca ha rilevato che i decessi per tumori legati all’obesità – che coprono il 40% dei tumori negli Stati Uniti – hanno riguardato una percentuale maggiore di persone di colore, anziani e famiglie a basso reddito. Le persone che vivevano nelle paludi alimentari, secondo lo studio, avevano il 30% di probabilità in più di morire di cancro legato all’obesità. Ciò è avvenuto anche dopo aver tenuto conto dei tassi di povertà, dell’età e del background etnico, il che significa che la mancanza di disponibilità di opzioni alimentari sane contribuisce chiaramente all’obesità, al cancro e alla morte. Sebbene la dieta sia da tempo considerata un fattore di rischio controllabile per il cancro, sta diventando sempre più evidente che le persone non sono le uniche responsabili delle loro abitudini alimentari quando mancano opzioni salutari o sono inondate da quelle non salutari.

Il codice postale e il quartiere influenzano la salute degli individui

Per quanto riguarda i risultati dello studio sulle paludi e i deserti alimentari due delle autrici, Karriem Watson e Angela Odoms-Young, scrivono nel loro commento alla ricerca che ci sono prove sempre più evidenti che suggeriscono che il “codice postale e il quartiere” di una persona potrebbero avere un impatto sui risultati di salute tanto quanto la sua genetica. Anche se molti fattori influenzano il cancro e l’obesità oltre all’alimentazione, i ricercatori scrivono che lo studio è un chiaro invito a studiare ulteriormente l’impatto delle disuguaglianze alimentari sulla salute e a impegnarsi per un cambiamento sistemico che affronti tali disuguaglianze. Ma per eliminare i deserti e le paludi alimentari, secondo gli autori dello studio, non basta solo lo sviluppo della vendita al dettaglio, ma anche l’infrastruttura del quartiere e la pianificazione della comunità. I quartieri più facilmente percorribili e che offrono un accesso più agevole alle risorse sono importanti quanto le risorse stesse.