La battaglia contro l’inquinamento da plastica arriva in Parlamento con gli amministratori locali che hanno avviato iniziative per contrastare il problema e che ora chiedono misure nazionali. Un convegno svoltosi a Montecitorio ha visto più di 90 sindaci e assessori comunali riunirsi per discutere e proporre soluzioni concrete contro l’uso e la diffusione della plastica.
Grazie a un accordo con l’associazione Plastic Free Onlus, oltre cento Comuni hanno già intrapreso azioni per ridurre l’uso di imballaggi e oggetti in plastica. I rappresentanti locali hanno avuto l’opportunità di incontrare il vice presidente della Camera, Sergio Costa, per richiedere il supporto e la collaborazione delle istituzioni nazionali nella lotta contro questo materiale onnipresente nelle nostre vite.
Le richieste al Parlamento sono diverse e mirano a proteggere l’ambiente da diversi punti di vista. Innanzitutto, si chiede la salvaguardia dei fiumi attraverso il controllo costante, l’installazione di barriere, la pulizia delle sponde e la gestione dei rifiuti rimossi. Si propone inoltre la creazione di un osservatorio nazionale che monitori lo stato dei fiumi e promuova la collaborazione tra enti pubblici. Un altro obiettivo è quello di introdurre un sistema di tracciabilità per gli pneumatici lungo l’intera filiera, aumentando le sanzioni per l’abbandono di questi rifiuti. Si richiede anche l’applicazione rapida dei Criteri Ambientali Minimi per gli eventi senza plastica.
Inoltre, si propone un divieto di rilascio di palloncini nell’aria per evitare che finiscano in mare. Infine, si chiede un impegno per contrastare l’abbandono dei mozziconi di sigaretta, che solo in Italia raggiungono la cifra impressionante di 14 miliardi l’anno.
Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus, ha sottolineato l’importanza di unire le azioni concrete intraprese a livello locale con il sostegno delle istituzioni nazionali. Ha espresso la soddisfazione nel poter proporre idee per creare o migliorare le leggi, tutte con l’obiettivo comune di proteggere l’ambiente. Queste proposte inizieranno ora un percorso parlamentare.
Un primo passo potrebbe essere la piena attuazione della “legge salvamare”, approvata dopo anni di negoziati, ma rimasta priva dei decreti attuativi per due anni. Questo rappresenta una priorità per garantire una migliore tutela del mare e delle coste italiane.