Giovedì scorso, il Pentagono ha annunciato di aver firmato un contratto con SpaceX, che continuerà a ricevere fondi per fornire il servizio di internet via satellite Starlink in Ucraina. Attivata in fretta e furia nei giorni immediatamente successivi allo scoppio del conflitto, la rete satellitare di Elon Musk si è dimostrata fondamentale nell’aiutare l’Ucraina a mantenere attive le comunicazioni nonostante i pesanti bombardamenti alle infrastrutture ad opera dei militari russi.
Il rapporto tra Ucraina e Elon Musk ha avuto alti e bassi: circa otto mesi fa, Elon Musk aveva minacciato di interrompere la fornitura del servizio a meno che il Pentagono non si fosse preso carico dei suoi (a dir il vero, enormi) costi. Lo stesso aveva fatto, non troppo tempo prima, reagendo alla notizia del presunto utilizzo della rete Starlink per pilotare droni equipaggiati con armi offensive da parte dell’esercito ucraino — una possibilità che era stata successivamente limitata da SpaceX.
Il Dipartimento della Difesa ha confermato la decisione, senza fornire, tuttavia, nessuno dei dettagli sull’accordo, incluso il costo per i contribuenti statunitensi e la data in cui è stato firmato il contratto. I funzionari della difesa degli Stati Uniti avevano precedentemente stimato che il costo annuale per Starlink in Ucraina, che Musk in gran parte stava donando, sarebbe stato di centinaia di milioni di dollari.
“Le comunicazioni via satellite costituiscono un elemento vitale nella rete di comunicazioni complessiva dell’Ucraina e il dipartimento si impegna con Starlink per servizi di questo tipo”, ha dichiarato il Pentagono in un comunicato. “Tuttavia, per motivi di sicurezza operativa e a causa della natura critica di questi sistemi, al momento non disponiamo di informazioni aggiuntive su capacità specifiche, contratti o partner “