La più grande pioggia di meteore dell’anno – le Perseidi – sarà visibile a quasi tutti coloro che hanno possibilità di avere un cielo non troppo inquinato dalle luci della città, in agosto, ed è meglio godersi lo spettacolo prima che sparisca per sempre. Secondo gli scienziati, quello che è iniziato, come un lento oscuramento delle stelle, diventerà presto un evento più regolare, dato che l’inquinamento luminoso sta iniziando a oscurare in modo più completo la nostra visione del cielo.
Secondo il Guardian, i ricercatori hanno scoperto che già sette anni fa, nel 2016, le cose non andavano bene per il futuro dell’osservazione delle stelle. All’epoca, era stato riferito che la Via Lattea non era più visibile per un terzo dell’umanità e, a causa del riscaldamento globale, l’inquinamento luminoso è solo peggiorato da allora. Si pensa che molte delle costellazioni più importanti non saranno più visibili tra 20 anni: una tragedia totale non solo per noi che ci godiamo una notte sotto il cosmo, ma anche per le nuove generazioni che verranno.
Dobbiamo preservare il patrimonio celeste: il ministro dei cieli bui
In sostanza, la Terra è influenzata da quelli che gli scienziati chiamano diodi a emissione luminosa (LED) e da altre luci simili prodotte dall’uomo. Pensate a cose grandi come un centro commerciale e alle luci scintillanti di un palazzetto dello sport, di uno stadio, ma anche a cose piccole come un lampione o anche solo le luci delle fest. Con questo aumento dei LED, le stelle sono in grave difficoltà e il riscaldamento globale gioca un ruolo importante nel riscaldamento del pianeta. L’astronomo Martin Rees ha fondato un gruppo parlamentare di tutti i partiti per mantenere le stelle visibili mantenendo i nostri cieli il più bui possibile. Con le proposte di Rees, il gruppo ridurrebbe l’inquinamento luminoso e costituirebbe una forza unita contro il riscaldamento globale, che alla fine vedrebbe la creazione di un ministro per i cieli bui.
Insieme al ministro per i cieli bui, il movimento costruirebbe un intero movimento con l’istituzione di una commissione che stabilirebbe le leggi per la quantità di LED consentita. Come ha dichiarato Rees in un comunicato, la perdita delle costellazioni e della vista delle stelle, in generale, “sarebbe una grave privazione” per tutti gli esseri viventi del mondo, aggiungendo che le persone “non hanno bisogno di essere astronomi per preoccuparsi di questo“. Ovviamente entusiasta della causa, Rees vorrebbe che il comitato contro il riscaldamento globale e l’inquinamento luminoso prevedesse delle sanzioni per coloro che non si adeguano, cosa che, a suo avviso, farebbe delle differenze sufficientemente grandi per vedere un vero cambiamento.
Come Rees, il collega Christopher Kyba, esperto di stelle e fisico del Centro tedesco di geoscienze, ha riferito che il cielo notturno si è illuminato artificialmente a un ritmo di circa il 10% all’anno. A questo ritmo, il riscaldamento globale distruggerà la visibilità del cielo notturno in pochissimo tempo. Fortunatamente, c’è ancora tempo per invertire la rotta: scienziati come Kyba e Rees sono alla guida di un progetto per garantire che i nostri cieli rimangano sufficientemente bui da permettere alle generazioni successive alla nostra di godere delle meraviglie dell’Orsa Maggiore, dell’Orsa Minore, di Orione e di tutte le altre costellazioni del cielo notturno.