I vaccini in cerotto rappresentano una promettente soluzione per combattere le malattie infettive in tutto il mondo, e la loro importanza si è accentuata ancora di più a causa della pandemia di COVID-19. In particolare, patologie come il morbillo e la rosolia hanno registrato un aumento significativo negli ultimi tempi. Per affrontare questa sfida, l’alleanza globale per i vaccini e l’immunizzazione, nota come Gavi, sta sollecitando investimenti mirati per finanziare la produzione di questi dispositivi e condurre studi clinici, al fine di renderli disponibili il prima possibile.
La storia dei vaccini in cerotto ha radici nel secolo scorso, quando gli scienziati per la prima volta hanno considerato la possibilità di somministrare farmaci attraverso la pelle, l’organo più esteso del nostro corpo. Nel 1979, è stato commercializzato il primo cerotto transdermico al mondo, utilizzato per il trattamento della cinetosi. Da allora, sono stati sviluppati ulteriori cerotti, ma solo alcune molecole erano in grado di penetrare efficacemente la barriera della pelle.
Per superare questa sfida, i ricercatori hanno iniziato a esplorare metodi alternativi di somministrazione. Un approccio innovativo è stato l’utilizzo di microaghi, ispirati alle tecniche utilizzate nell’industria dei chip per computer. Questi aghi sono abbastanza piccoli da poter veicolare i vaccini attraverso la pelle. Tuttavia, sono state necessarie ulteriori ricerche per incorporare gli ingredienti attivi nei cerotti. Nel 2014, Mark Prausnitz, direttore del Center for Drug Design, Development and Delivery presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta, ha fondato la Micron Biomedical per continuare gli studi in questo campo.
Recentemente, i ricercatori della Micron Biomedical hanno completato uno studio clinico di fase 1-2 su un cerotto vaccinale contro il morbillo e la rosolia. Lo studio ha coinvolto 45 adulti, 120 bambini e 120 neonati. I risultati della sperimentazione, presentati alla 7ᵃ International Conference on Microneedles di Seattle, hanno confermato che il cerotto era sicuro ed efficace, stimolando risposte immunitarie simili a quelle ottenute con le tradizionali iniezioni sottocutanee.
Attualmente, sono in corso studi per sviluppare cerotti vaccinali contro COVID-19, influenza, epatite B, mentre cerotti per il virus del papilloma umano (HPV), il tifo e il rotavirus sono ancora nella fase di sviluppo preclinico. I cerotti vaccinali offrono numerosi vantaggi. Innanzitutto, riducono il dolore e il fastidio associati alle tradizionali iniezioni, facilitando la somministrazione nei bambini e negli adulti con fobia degli aghi. Inoltre, dal punto di vista logistico, i cerotti sono termostabili, facili da trasportare e possono essere applicati senza necessità di formazione specifica. Questo semplifica la vaccinazione nei paesi in cui le infrastrutture sanitarie sono meno sviluppate e le risorse, come l’elettricità e i frigoriferi, sono limitate.
Secondo Derrick Sim, direttore esecutivo per i mercati dei vaccini e la sicurezza sanitaria presso Gavi:
I cerotti per vaccini hanno il potenziale per trasformare l’immunizzazione, soprattutto nei paesi a basso reddito.
Infine, i cerotti potrebbero svolgere un ruolo cruciale durante le pandemie, poiché alcune ricerche suggeriscono che potrebbero indurre una risposta immunitaria più forte rispetto ai vaccini tradizionali, potenzialmente a dosi inferiori, garantendo una maggiore durata delle scorte. Inoltre, essendo auto-somministrabili, potrebbero evitare la necessità di recarsi in centri di vaccinazione affollati, riducendo così il rischio di contagio.